Giovedì 14 giugno alle ore 20.30 all’ospedale di Bobbio ha inizio il corso di formazione per volontari promosso dal comitato consultivo misto degli utenti del distretto di Ponente promuove, in collaborazione con il centro di servizio per il volontariato Svep.
Il progetto – spiega il presidente Laura Groppi – si pone nella logica di sensibilizzare la partecipazione dei cittadini al volontariato ospedaliero e alla rete solidale nei servizi socio sanitari del territorio.
Il corso è gratuito e aperto a tutti i cittadini residenti nei comuni del distretto e limitrofi. Si compone di 4 moduli: dopo la presentazione dell’ospedale, del sistema socio sanitario e del volontariato, si lavora per analizzare come si arriva all’organizzazione del volontariato partendo dalla motivazione. Il terzo incontro riguarda la relazione, l’analisi transazionale nella comunicazione; si chiude con il profilo del volontario di comunità.
Per informazioni e iscrizioni è possibile rivolgersi a:
– Svep (Centro servizi per il volontariato) info@svep.piacenza.it tel. 0523.306120
– Comune di Bobbio tel.0523.962812
– Comunità Montana Alta Valtrebbia tel.0523.932241
– Ospedale di Bobbio tel.0523.962222
IN OSPEDALE, SUL MODELLO GIÁ CONSOLIDATO DI AVO
Da un lato, si spera di riuscire ad attivare nell’ospedale di Bobbio un servizio Avo, come quello già presente a Piacenza, Fiorenzuola e, da un anno, a Castelsangiovanni.
C’è la volontà di assicurare una presenza amichevole per il degente, aiutandolo nelle piccole necessità e incombenze, pratiche di natura non infermieristica e assistenziale, piccole commissioni, aiuto durante i pasti o nella compilazione dei questionari di gradimento.
“Noi – sottolinea Franco Zanetti, presidente dell’Avo – dobbiamo sempre essere capaci di entrare in punta di piedi, di essere una presenza vicina, con delicatezza, alle persone. Ma senza mai intralciare il lavoro del personale sanitario; anzi, medici e infermieri sono il nostro punto di riferimento per essere realmente d’aiuto”.
“Guardiamo con interesse genuino a questa iniziativa”, commenta Carlo Cagnoni, direttore dell’unità operativa Medicina e primo soccorso di Bobbio. “Il nostro presidio è un punto di riferimento per i bisogni di salute e sanità del territorio e siamo molto sensibili al tema dell’integrazione. L’iniziativa è coerente a questo disegno e allo sforzo di creare un continuum tra ospedale e territorio. C’è quindi la nostra più totale disponibilità ad accompagnare i volontari e a valorizzare il più possibile questo bagaglio di energia positiva e preziosa che viene dalla cittadinanza”.
INNOVAZIONE E SFIDA: IL VOLONTARIO DI COMUNITÁ
“Oltre al volontario in ospedale, vogliamo tentare di formare – aggiunge Piera Reboli, direttore del distretto di Ponente dell’Ausl di Piacenza – una nuova figura di “volontario di comunità” per implementare la rete solidale e rispondere ai bisogni emergenti del territorio prestando particolare attenzione agli anziani e disabili e alle varie necessità della Comunità montana dell’Alta Valtrebbia”. Gli ambiti di declinazione potrebbero essere tanti, in un territorio con una popolazione abbastanza contenuta e molto dispersa.