La nota dell’avvocato Marco Casali – La Elios s.r.l., con sede in Piacenza, mi ha incaricato di formulare una doverosa e risoluta replica a quanto affermato da Maria Teresa Palamà nel servizio andato in onda nel corso del TG RAI Lombardia delle 14 di oggi, ossia che la Procura di Novara starebbe svolgendo nei confronti della Elios delle indagini in ordine ad un reato (cito ora testualmente) “in relazione al quale si configura anche l’ipotesi di tentativo di infiltrazione mafiosa“.
In realtà chi, come me, conosce bene il procedimento in corso a Novara, sa altrettanto bene che tale ipotesi non è affatto oggetto di investigazione: e stupisce che ad affermare il contrario sia chi, come Maria Teresa Palamà, quel procedimento non dovrebbe nemmeno conoscerlo in quanto, essendo nella fase delle indagini preliminari, ancora coperto dal segreto istruttorio così come previsto dagli artt. 114 e 329 del codice di procedura penale.
In ogni caso, quel che rileva è che la Elios s.r.l. non ha nè ha mai avuto alcuna contiguità con la criminalità organizzata, tantomeno con quella mafiosa: e sarebbe pertanto opportuno e auspicabile che gli organi di informazione, che tanto disinvoltamente hanno invece adombrato l’esistenza di tale contiguità in capo alla mia Cliente, provvedano a riprendere la notizia in modo corretto così restituendo alla Elios quella dignità che le è propria, e si astengano per il futuro dal diffondere elementi che, privi di fondamento, le arrecano un evidente ed illegittimo pregiudizio.
NOTIZIA del 2 giugno 2012 – Una maxi-inchiesta della procura di Novara su un traffico di rifiuti coinvolge Elios, una ditta piacentina impegnata nei lavori dell’Expo 2015. L’ipotesi scattata sarebbe di infiltrazioni criminali. Per questo la Prefettura di Milano starebbe valutando di ritirare la certificazione antimafia facendo interrompere i lavori in corso. Tra le cinque aziende subappaltatrici della Cmc di Ravenna (aggiudicataria dell’appalto) che stanno lavorando sul cantiere è finita nel mirino Elios Ambiente, che si occupa di bonifica ed è chiamata qui a svolgere opere di movimentazione-terra per 5 milioni di euro. Il coinvolgimento di Elios nasce in seno alla maxi-inchiesta della Procura di Novara su un traffico di rifiuti. Dante Bussatori, uno dei titolari di Elios, ha dichiarato: “Siamo tranquilli, aspettiamo di chiarire la nostra posizione ai Pm”.