Entro il 2015 la chiusura del 50° Stormo di San Damiano, trasferito a Ghedi

“L’attività di ulteriore accentramento di Enti, anche di diversa natura, che la Forza Armata sta conducendo unitamente alla drastica riduzione degli assetti operativi, rende inevitabile un’ulteriore contrazione dei reparti, tra i quali anche – e non solo – il 50esimo Stormo, la cui chiusura e’ prevista entro il 2015” le parole pronunciate dal Sottosegretario alla Difesa, Filippo Milone, in risposta ad un’interrogazione dell’on. Tommaso Foti (PdL), sembrano non lasciare speranze per il futuro operativo della base di San Damiano.

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La conferma si ha dalla successiva affermazione del rappresentante del Governo:”La programmata riduzione della flotta Tornado – distribuita attualmente su 2 aeroporti principali, tra cui il 50 Stormo – ha reso il suo integrale accentramento sotto un unico polo (6 Stormo di Ghedi) una necessita’ ineludibile, proprio nell’ottica di ottenere inderogabili economie di scala in ambito manutentivo, logistico ed operativo”.

Replicando al Sottosegretario Milone, l’on. Foti ha in primo luogo osservato come ” appare contraddittorio rispetto alle esigenze di risparmio, prevedere l’operatività con funzioni ridotte della base di San Damiano che funziona a pieno regime ed in modo efficace”‘.

Il parlamentare piacentino ha quindi formulato l’auspicio ” che si possa trovare una soluzione differente e più ponderata sulla vicenda” ed ha chiesto espressamente al rappresentante del Governo ” di soprassedere al trasferimento del 50 Stormo caccia bombardieri o di rinviare la decisione in attesa degli opportuni approfondimenti”.

A margine dello svolgimento dell’interrogazione parlamentare, l’on. Foti ha affermato che ” se si vuole cercare di non fare chiudere la base di San Damiano occorre muoversi tutti e da subito. Il tema della revisione dello strumento militare e’ , infatti, attualmente all’attenzione della Commissione Difesa del Senato che sta esaminando l’apposito disegno di legge delega. Non c’e’ pero’ da perdere tempo e attivarsi da subito: già sarà difficile fare tornare sui propri passi l’autorità militare, ma sarà chiaramente impossibile se non si crea da subito un vasto fronte politico istituzionale a difesa della permanenza sul nostro territorio del 50 Stormo.”