Una attività di riciclaggio attraverso i conti dello Ior. Sarebbe questa l’ipotesi emersa dopo le perquisizioni di martedì nell’abitazione a San Polo di Podenzano (Piacenza) e nell’ufficio di Milano di Ettore Gotti Tedeschi, l’ex presidente dello Ior.
La procura di Napoli era alla ricerca di prove riguardanti i rapporti tra Gotti Tedeschi e alcuni degli indagati nell’ambito dell’indagine sulle commesse ottenute da Finmeccanica, dopo essere entrati in possesso delle intercettazioni telefoniche sull’utenza del piacentino Giuseppe Orsi, presidente e amministratore delegato della holding, finito sotto inchiesta in seguito alle dichiarazioni dell’ex responsabile delle relazioni esterne Lorenzo Borgnogni.
Gli inquirenti, nel corso delle perquisizioni, si sono imbattuti in documenti che configurano però una nuova tesi legata al riciclaggio, sulla quale è chiamata a svolgere accertamenti la procura della capitale.
Mercoledì, Gotti Tedeschi è stato sentito dai magistrati napoletani che indagano su Finmeccanica. Solo nel pomeriggio, invece, sono arrivati i magistrati romani nell’ambito delle inchieste condotte sullo Ior. Si tratta del fascicolo, quest’ultimo, aperto dalla stessa procura della capitale nell’ambito del quale Gotti Tedeschi fu iscritto nel registro degli indagati per violazione delle norme antiriciclaggio in relazione alla movimentazione sospetta di 23 milioni di euro, sequestrati nel settembre 2010 e poi restituiti allo Ior. Per tale vicenda è tuttora indagato anche il direttore generale dello Ior Paolo Cipriani.
Gotti Tedeschi sarebbe ancora difeso, stando a quanto si apprende, dallo studio del ministro della Giustizia Paola Severino. In particolare l’ex presidente dell’Istituto vaticano sarebbe rappresentato dall’avvocato Elisa Scaroina, a lungo docente della Luiss e autrice di diversi libri di diritto.