“Il gesto simbolico dello Sbarco in Lombardia vuole segnalare l’esigenza inderogabile di purificare e rinaturalizzare le acque del Po e di tutta la Valpadana. La circolazione e la salute delle acque di un territorio, corrisponde a quella del sangue nelle arterie del corpo umano. Le conseguenze negative di stasi, alterazioni e infezioni, sono fonte di infiniti mali e complicanze fino alla morte prematura”. E la morte del nostro Grande fiume significherebbe la morte dei territori che attraversa e lambisce.
Ne è certo Carlo Mistraletti, medico ed ecologo piacentino, anima di un evento – lo “Sbarco in Lombardia”,– ormai diventato un appuntamento fisso e di grande impatto mediatico. Giunto quest’anno alla sua quarta edizione, lo “Sbarco” coinvolge sempre più persone e si articola in varie fasi, che vanno dai racconti fluviali di uomini del Po delle due società canottieri piacentine (la Nino Bixio e la Vittorino Da Feltre), ai canti popolari sino a vere e proprie “lezioni” su tematiche ambientali unite ad argomenti d’attualità come l’inquinamento provocato dai fiumi Lambro e Olona trattati con cognizione di causa da esperti come il geologo Giuseppe Marchetti.
Ma come ogni anno l’apice dell’iniziativa è il tuffo col quale Mistraletti regala ai fotografi scatti da prima pagina. Ma non solo tuffo: l’eclettico e atletico medico piacentino (classe 1940, peraltro) attraversa a grandi bracciate tutta la larghezza del Po (assistito dai canottieri in battellina) e sbarca, per l’appunto, in Lombardia.
“Quest’anno la corrente era decisamente più forte” ha commentato oggi poco dopo le 19, al suo rientro in motoscafo dalla sponda lombarda, ancora trafelato dopo una performance atletica di tutto rispetto. E, appena ripreso fiato, torna sul suo cavallo di battaglia: “Il Po tornerà pulito in meno di cinque anni”.
Altro momento topico dell’iniziativa, la benedizione delle acque che in questa edizione 2012 è stata affidata a don Giuseppe Fontanella. Momento solenne che è stato preceduto da uno musicale ad opera del “cantastorie” Carlo Confalonieri.
Mancavano gli amministratori, e l’assenza è stata stigmatizzata dal geologo Marchetti che ha rilanciato il dovere da parte dei piacentini di “ripulire” fiumi come il Trebbia, il Tidone, il Nure.. “Solo dopo che l’avremo fatto potremo presentarci sulla sponda lombarda con maggiore credibilità e potremo battere i pugni sul tavolo ”.
Presente, invece, Erika Opizzi, neoeletta consigliera comunale del Pdl; una presenza che la dice lunga sul fatto che certe tematiche non sono certo appannaggio di una sola parte politica. “Sono argomenti sempre più sentiti dai cittadini – ha detto – e oggi stiamo assistendo a un cambiamento importante: il nuovo sindaco ha appena istituito una delega apposita al fiume Po, assegnata a Rabuffi. Vedremo se sarà in grado di occuparsi seriamente della cosa. Sento spesso dire che mancano i fondi per risolvere problematiche ambientali legate alla sponda emiliana del fiume, ma io credo che basterebbe iniziare a fare qualcosa di concreto e per farlo non ci vogliono certo i miliardi”