“Sono i gesti di solidarietà che rendono grande un Paese e questo in Emilia-Romagna sta accadendo in mille forme. Ne siamo orgogliosi” . Lo ha detto oggi l’assessore regionale alla protezione civile Paola Gazzolo riferendo questa mattina in Assemblea legislativa sull’emergenza terremoto e sugli interventi in atto. Hanno infatti superato i 10 milioni le donazioni via sms, mentre i versamenti confluiti sul conto corrente istituito dalla Regione sono arrivati a oltre 500 mila euro. Gazzolo ha ricordato anche il lavoro dei tanti volontari di Protezione civile e delle altre associazioni impegnati direttamente sul campo e di tutto il sistema amministrativo e istituzionale dell’Emilia-Romagna, così come la solidarietà degli artisti emiliano-romagnoli che si sono mobilitati per il grande concerto del 25 giugno a favore delle popolazioni terremotate.
100 Vigili del Fuoco in più in servizio da oggi. Aumentano da 92 a 103 le squadre di tecnici regionali
Con 100 Vigili del Fuoco aggiuntivi, in servizio da oggi sale a 1.250 il numero complessivo di quelli impegnati quotidianamente sul territorio nelle verifiche speditive sugli edifici: dal 20 maggio al 3 giugno ne erano state realizzate 19.890, l’obiettivo è di terminare le rimanenti 13.976 verifiche nell’arco di una settimana. Contemporaneamente sono state rafforzate anche le squadre di tecnici regionali abilitati alla compilazione delle schede Aedes per l’accertamento dei danni, ai quali spetta il compito di valutare le strutture in condizioni di maggior criticità o di compiere ulteriori accertamento dopo i Vigili del Fuoco: erano 92 ieri, sono 103 da oggi. In particolare 14 squadre sono state messe a disposizione dalle Facoltà di ingegneria delle Università di Bologna, Parma, Modena-Reggio Emilia e Ferrara, mentre 12 sono espressamente impegnate nella conclusione delle verifiche sulle scuole. “Il nostro primo obiettivo – ha detto Gazzolo – è censire con chiarezza l’entità dei danni su tutto il patrimonio edilizio, pubblico e privato, sugli stabilimenti produttivi, sulle scuole, sul patrimonio culturale e artistico. Per poter definire da un lato chi può e chi non può rientrare e dall’altro per strutturare tutta la strategia successiva per la ricostruzione e il ritorno alla normalità. Vogliamo fare questo nel rispetto di alcuni principi che per questa Regione sono fondamentali: sicurezza, legalità, trasparenza, efficienza e rapidità. Ma anche, con un pieno e reale coinvolgimento degli Enti locali grazie ad una governance adeguata, che sarà garantita dalla costituzione di uno specifico comitato istituzionale nel quale troveranno rappresentanza tutti i Comuni e le Province coinvolte dal sisma”.
I numeri dell’assistenza
Continua intanto l’opera di assistenza alla popolazione, grazie a oltre 1.500 volontari di Protezione civile, ai quali si aggiungono 4.500 operatori e esperti dei Vigili del Fuoco, delle Forze Armate e dell’Ordine, degli Enti locali. A fronte di una disponibilità complessiva di 15.754 posti, a oggi risultano accolti 12.180 cittadini. Di questi 9.265 sono alloggiati nei 35 campi allestiti sul territorio, 2.915 nelle strutture al coperto come scuole e palestre, mentre 2040 hanno trovato accoglienza negli alberghi.
Nella aree colpite dal terremoto oltre 77 mila imprese industriali, 14 mila agricole. Qui l’1,8% del Pil nazionale
Nel territorio colpito dal sisma operano oltre 77 mila imprese, pari al 20,2% del totale regionale, con 343 mila lavoratori. La dimensione economica dei comuni terremotati supera i 25 miliardi di valore aggiunto e i 15 miliardi di esportazioni all’estero. Qui si produce l’1,8% del Pil nazionale. Il settore più importante è quello della meccanica che dà lavoro a 70 mila persone, seguito dal tessile (20 mila occupati), dall’alimentare (10 mila) e da quello ceramico con 4 mila lavoratori. Si tratta in sostanza di oltre il 60% degli addetti complessivi delle province di Modena e Ferrara e di oltre il 20% di quelle di Reggio e Bologna. Numeri importanti anche in campo agricolo, con 14.119 aziende agricole potenzialmente coinvolte dal sisma, 672 delle quali sono rappresentate da allevamenti e una superficie agricola interessata di 215.976 ettari , circa il 20% del totale regionale. Tra i settori più colpiti quello del Parmigiano Reggiano, con oltre 10 mila caseifici inagibili e circa 630 mila forme di danneggiate.
Imprese, contributi solo a chi resta, ma aiuti per la delocalizzazione temporanea
“Nella casistica dei contributi alle imprese dovrà essere compresa anche la concessione di aiuti per la delocalizzazione temporanea di strutture gravemente danneggiate dal sisma. È questo quanto richiesto dalla Regione, nella strategia complessiva di rilancio elaborata d’intesa col tavolo per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, al Governo. L’individuazione di aree o sedi idonee è stata invece affidata agli Enti locali e alle associazioni di categoria, che si sono già attivati in tal senso.” E’ quanto ha spiegato l’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli riferendo oggi in Assemblea legislativa.
Per quanto riguarda le imprese multinazionali, le più esposte al rischio di delocalizzazione, sono stati attivati tutti i canali di contatto diretti e indiretti per scongiurare decisioni affrettate e immotivate, incontrando finora disponibilità e comprensione delle difficoltà drammatiche del momento. “Dai contatti che abbiamo avuto e che sono sempre in corso – ha aggiunto Muzzarelli – abbiamo ragione di ritenere che il pacchetto che abbiamo predisposto incontri il favore dei nostri interlocutori, offrendo condizioni adeguate alla prosecuzione delle attività e degli investimenti in Emilia-Romagna, a condizione che si riesca a procedere in tempi brevi e certi. Quindi i contributi europei, nazionali, regionali e locali, saranno concessi esclusivamente alle imprese che confermeranno la loro permanenza sul territorio.”