“Oggi il mio cuore ed il mio pensiero sono rivolti alle vittime del recente sisma ed a tutte le persone che con grande senso di altruismo sono impiegate nelle operazioni di soccorso”. Si apre così il discorso del colonnello Paolo Rota Gelpi alla Festa dell’Arma dei carabinieri che oggi compie 198 anni. Celebrazione più che festa, ci tiene a precisare il comandante provinciale. Una celebrazione nella quale vengono ricordati i valori fondanti di una delle istituzioni più amate dai cittadini di ogni parte d’Italia e che oggi si è manifestata in modo più sobrio, con il semplice schieramento dei reparti, senza musica, senza buffet. Ma la festa dell’Arma è da sempre anche l’occasione per stilare un bilancio dell’attività svolta e dei dati a disposizione dei carabinieri sui vari fenomeni criminosi del nostro territorio.
“L’anno che si chiude oggi – dice l’alto ufficiale di fronte a una platea di autorità e cittadini – evidenzia che i reparti dipendenti hanno perseguito ben 8.159 delitti, dei quali 3.194 sono stati perpetrati nel capoluogo”. Numeri importanti che trovano corrispondenza in un dato che non ha bisogno di troppi commenti: gli arresti per droga sono aumentati del 15%. Un dato dalla duplice valenza: se da un lato l’azione dei carabinieri è sempre più efficace, dall’altro il mondo della droga (fatto di consumatori e di spacciatori) sembra che non accenni a dare segni di ridimensionamento nonostante i duri colpi inferti da operazioni sempre più importanti e articolate.
Ed è per questa ragione che in più occasioni il colonnello Rota Gelpi, pur soddisfatto dei risultati conseguiti dai suoi uomini, ha insistito sulla necessità di “non abbassare la guardia”. Un concetto che ha rilanciato con forza soprattutto quando ha fatto riferimento ai rischi di infiltrazioni nel nostro tessuto sociale ed economico da parte della criminalità organizzata; rischi su cui in più occasioni di recente il mondo dell’imprenditoria piacentina ha chiesto un parere qualificato proprio al comandante dell’Arma. “Deve essere in tutti ben presente – ha risposto Rota Gelpi – come nessun territorio, nazionale ed estero, può ritenersi immune dall’eventualità di essere contaminato dagli interessi delle mafie. Soprattutto in periodi di grave crisi economica globale come quello attuale, l’enorme disponibilità di denaro delle organizzazioni criminali, può rivelarsi fatalmente persuasiva, potenzialmente capace di minare le fondamenta anche di una società da sempre basata sui valori di onestà, laboriosità, famiglia, solidarietà e libera concorrenza come quella piacentina”. E ha ribadito: “Sostengo con forza la necessità di non abbassare la guardia. Ogni sopruso, ogni minaccia devono essere subito denunciati alle Forze dell’Ordine ed alla Magistratura, nella consapevolezza che tacere e subire è un prezzo insostenibile per la dignità della collettività e per il corretto vivere civile”.
Nel suo discorso, poi, Rota Gelpi ha fatto uno strappo al protocollo ringraziando la moglie e la figlia, entrambe presenti, per “il sostegno che mi hanno sempre dato”.