
Chiedeva alle ragazze, tutte minorenni, di spogliarsi in chat e di inviargli le immagini sul telefonino. Come ricompensa, una ricarica telefonica. Il sesso virtuale potrebbe costare caro a un 35enne piacentino per il quale il pubblico ministero ha chiesto sette anni di reclusione per il reato di detenzione di materiale pornografico con minori. Il dubbio è che l’uomo avesse anche potuto diffonderlo oltre che a indurre le giovani a fare sesso, anche se solo on line, a pagamento. I giudici si sono riservati di decidere, volendo prima acquisire i Cd che erano stati sequestrati nell’abitazione dell’uomo, che abita in provincia di Piacenza. La vicenda era cominciata nel 2007 quando la madre di una ragazza, allora 15enne e residente in Toscana si era accorta che la figlia aveva una immagine oscena sul telefonino. La giovane aveva raccontato tutto ed era scattata la denuncia alla polizia postale. I poliziotti avevano rintracciato e denunciato l’uomo. Una decina le ragazze coinvolte, in diverse regioni, e molte immagini sequestrate. Il pm Emilio Pisante ha chiesto sette anni di reclusione, mentre il difensore, l’avvocato Lorenzo Cea, ha chiesto l’assoluzione o la derubricazione in un reato meno pesante, che contempla il solo possesso.