“Non c’entra nulla l'occidentalizzazione, il vero problema sono i matrimoni combinati” ha dichiarato l’avvocato Mauro Pontini, difensore di Kulbir Singh che nelle scorse ore durante l’interrogatorio ha confessato di aver ucciso la moglie Kaur Balwinde, confermando l’intera dinamica dell’omicidio, avvenuto durante un litigio.
“Il mio assistito, che si dichiara pentito, aveva chiesto il divorzio a settembre – ha spiegato Pontini – ma se non c’è accordo tra le famiglie degli sposi, questi sono condannati a vivere insieme. La famiglia della vittima si era opposta e quindi la moglie non sarebbe potuta essere ri accolta in casa”.
Il ritrovamento della salma nelle acque del Po, viene ricondotto ad una pratica funebre indiana “L’uomo dopo aver ucciso la donna, dice di averla avvolta in un sudario e adagiata nel fiume, come prevede il rito funerario in India”, spiega ancora l’avvocato “Per quanto riguarda lo stato interessante in cui si trovava Kaur, il marito ne era a conoscenza e proprio il giorno dell’omicidio le aveva prenotato una visita ecografica. Non era la gravidanza il vero problema della coppia, il matrimonio era già finito a settembre”.
Gli interrogatori riprenderanno domani a partire dalle 9.30.
“Ho trovato una famiglia logorata dal dolore” è quanto dichiara l’avvocato Gianmarco Lupi, legale della famiglia di Kaur Balwinde. Proprio i genitori, la sorella e il fratello della vittima, residenti a Firenze, ne avevano denunciato la scomparsa e oggi straziati dal dolore chiedono di avere giustizia.
“Il loro principale pensiero – prosegue Lupi – è ora rivolto al figlio di Kaur, attualmente affidato alle cure dei nonni paterni. La battaglia della famiglia Balwinde è di riuscire ad ottenerne l’affidamento”.
E intanto il mondo della politica interviene sull’omicidio di Kaur Balwinder. Indipendentemente dalle posizioni politiche che nello specifico assumono contorni differenti, in generale ciò che si percepisce è la difficoltà che questo percorso di integrazione incontra nel creare armonia tra le diverse comunità. Si parla di un maggior sostegno alle famiglie e alle donne e di isolamento delle sacche di fanatismo religioso.
Secondo l’assessore regionale Sabrina Freda dell’Idv è necessario istituire uno sportello unico nazionale “Amico delle donne” che operi su più livelli per garantire la corretta integrazione e il dovuto sostegno alle donne di queste comunità straniere.
IL COMUNICATO DI SABRINA FREDA DELL’IDV
“Due storie drammaticamente e tragicamente troppo uguali quelle di Kaur Balwinder, la 27 piacentina di origine indiana uccisa dal marito, e Hina Saleem, la giovane pakistana di Brescia uccisa dal padre qualche anno fa. Entrambe queste donne cercavano cose troppo normali come l’indipendenza dalle loro famiglie mentre, per mano delle stesse, hanno trovato la morte.
Non si può che provare immenso dolore nel dovere leggere le prime sommarie giustificazioni sull’uxoricidio di Kaur: “Sorrideva troppo” è stato detto di lei da chi la conosceva. Frase che rimanda immediatamente a ciò che disse il padre di Hina ai carabinieri: “Voleva diventare uguale alle altre coetanee”.
Bisogna fermare queste bestie nascoste nel gregge familiare ed interrompere questa spirale di violenza anche attraverso un maggiore supporto a queste donne da parte di tutte le istituzioni prima che le violenze si consumino.
Supporto che potrebbe concretizzarsi, ad esempio, nella creazione di uno sportello unico nazionale “Amico delle donne” che operi su più livelli nell’ambito delle azioni positive dei progetti per le pari opportunità che adottano le istituzioni (Stato, Enti locali, Forze di polizia). Nello specifico all’interno di questo sportello potrebbero operare, da un lato, mediatori culturali, avvocati, psicologi o esperti di associazioni con una matura esperienza in questo settore per accompagnare le donne vittime di violenza ad avere quel coraggio che spesso manca a denunciare i loro oppressori. Mentre, dall’altro, lo sportello potrebbe aiutare queste donne a trovare quella necessaria indipendenza economica utile a compiere scelte radicali per la loro vita, come emanciparsi dal loro oppressore, perché fatti analoghi a quello di Kaur o Hina non abbiano più a ripetersi”.
Secondo la Lega Nord una politica dell’integrazione che non sta andando nella giusta direzione.
IL COMUNICATO DELLA LEGA NORD
“L’omicidio di Kaur rivela ancora una volta un quadro inquietante, che sconvolge e che va fermamente condannato, quello di una violenza nascosta nei confronti delle donne, troppe volte 'silenziosa' e chiusa tra le mura domestiche, ma anche quello – non dobbiamo nascondercelo – di un’immigrazione che rigetta l’integrazione, vista e considerata come pericolosa 'contaminazione'. Anche nei confronti di questo fenomeno la politica deve interrogarsi e lo deve fare con obbiettività e senza alcun pregiudizio ideologico, come troppo spesso accade”. Così la segreteria provinciale della Lega Nord interviene a seguito del recente fatto di sangue costato la vita a Kaur Balwinde, indiana 27enne di Fiorenzuola che sarebbe stata strangolata dal marito, Singhj Kulbir perché vestiva all’Occidentale. “L’incontro tra una cultura che alza barriere e una politica disposta ad ammettere ghetti e zone franche può essere drammatico. E il caso di Kaur ne è un triste esempio. Unire persone non è come mettere insieme numeri o cose. E’ il caso che i profeti dell’immigrazione incontrollata e i poteri forti che speculano sulla stessa immigrazione, sul tema, si interroghino seriamente”.
“Culture incompatibili con il nostro stile di vita ed episodi che hanno origine nel fanatismo religioso” secondo il vicepresidente dei deputati del Pdl, Isabella Bertolini.
IL COMUNICATO DI ISABELLA BERTOLINI DEL PDL
"L'efferato omicidio della donna indiana, strangolata e gettata nel Po dal marito nel piacentino, con 'la colpa' di vestire all'occidentale, ripropone drammaticamente il tema della violenza nelle famiglie extracomunitarie che vivono nel nostro Paese". Episodi come questo "che hanno origine nel fanatismo religioso e in culture violente incompatibili con il nostro stile di vita, minano il già complesso percorso di integrazione di comunità che giungono da lontano". Lo afferma il vicepresidente dei deputati del Pdl, Isabella Bertolini. "L'incapacità di molti padri e mariti di accettare condizioni di libertà e di pari dignità per le loro figlie e le loro mogli è aberrante", prosegue Bertolini. "La mancanza di considerazione e rispetto nei confronti della figura femminile e delle garanzie costituzionali – conclude – non può e non deve essere più tollerata, ma fermamente punita".
“E’ necessaria una risposta pronta da parte dello Stato”, il commento di Mara Carfagna, deputato Pdl ed ex Ministro per le Pari Opportunità.
IL COMUNICATO DI MARA CARFAGNA DEL PDL
"La risposta dello Stato italiano ad un uomo che ha ucciso la moglie indiana di soli 27 anni, con un bimbo in grembo, già madre, solamente perché voleva vestire come una qualsiasi italiana, deve essere pronta, severa e simbolica. Chi mette in discussione il diritto alla libertà ed integrità delle donne è un nemico dell'intera società e come tale deve essere trattato". Così Mara Carfagna, deputato Pdl ed ex Ministro per le Pari Opportunità commenta il tragico ritrovamento di Kaur Balwinde e la confessione del marito.