Giovanni Zangrandi, agricoltore di Monticelli e Consigliere di Confagricoltura Piacenza, ha vinto la sua scommessa: integrare l’impianto fotovoltaico in pieno campo con le colture. L’iniziativa fa notizia, tanto che ad aprile gli è stato dedicato un servizio su «Linea Verde» nello speciale «Orizzonti», mentre l’estate scorsa era stato intervistato, in un servizio televisivo mandato in onda su TGR Lombardia, insieme a Francesco Bettoni, Presidente della Camera di Commercio di Brescia (partner dell’iniziativa attraverso private equity di settore). Agrovoltaico: chiamiamolo così. E’ una proposta d’innovazione tecnologica che propone una modalità di fotovoltaico in pieno campo senza rinunciarne all’utilizzo agronomico. Zangrandi ha deciso così di destinare due appezzamenti alla realizzazione d’impianti fotovoltaici che, collocando i pannelli ad un’altezza di 5 metri da terra, avrebbero comunque potuto consentire la lavorazione del terreno sottostante con tutti i mezzi agricoli omologati in commercio. Un primo impianto, su un appezzamento di 8 ettari, è entrato in funzione esattamente un anno fa, il secondo, di maggiore estensione, il settembre scorso. Sotto i pannelli ora sta crescendo un bel campo di grano duro. L’idea è nata mettendo insieme brevetti che appartengono a sei società diverse ed il risultato è avvincente. «Sono soddisfatto del risultato – spiega Zangrandi – la coltura non presenta differenze rispetto agli altri appezzamenti in pieno sole. La perdita di superficie è inferiore al 10%: si tratta dello spazio occupato dai pali che sorreggono la struttura. Ciascuna macchina aggrega una decina di pannelli ed è direttamente collegata con ponti radio Wi-fi ad una centrale operativa di Brescia. Per ottimizzare le quantità di energia catturabile, ciascun pannello segue, nell’arco della giornata, l’orientamento del sole tramite comandi informatizzati ed automatizzati. A parte il disagio di lavorare in un campo con la presenza di pali, ancorché ben allineati, è davvero possibile integrare l’impianto con le colture, anzi, stiamo lavorando per sfruttare la tecnologia informatica, già presente, anche per le rilevazioni meteorologiche e la gestione di un impianto d’irrigazione, proprio sul campo sottostante i pannelli. Ovviamente devo ancora decidere cosa seminerò l’anno prossimo, ma se l’impianto d’irrigazione sarà pronto, forse sarà la volta della soia». “Non possiamo che essere orgogliosi di poter rappresentare aziende come queste – commenta Enrico Chiesa, Presidente di Confagricoltura Piacenza –sono un esempio di tenacia, spirito imprenditoriale e acume intellettuale: un mix di qualità che consentono di fare impresa anche in momenti difficili come questo”.