Settimana decisamente da dimenticare per i mercati finanziari italiani ed europei.
Cominciamo a guardare la situazione da inizio settimana; lunedì le notizie relative alla spending review guidata dal commissario Enrico Bondi forniscono informazioni sul primo resoconto dei tagli alla Pubblica Amministrazione (caserme, province, scuole, tribunali …), una spending review verrà fatta anche implicitamente da noi cittadini, infatti i massimi rincari imposti dalle province su RC auto e la continua imposizione fiscale, diminuiscono ulteriormente le nostre possibilità economiche. Questa attenzione alle spese sta toccando in modo sensibile il mercato turistico, proiezioni sulla stagione estiva 2012 parlano di un calo sulle prenotazioni di lungo periodo, favorendo i week-end lunghi, probabilmente meno dispendiosi.
E, nella stessa giornata, sprofondano gli indici delle maggiori piazze europee, le peggiori Milano e Madrid rispettivamente a -2,74% e -2,66%; si punta il dito su Grecia (discutendo una possibile uscita dall’euro), sulle perdite subita da JP Morgan (Obama predente una nuova riforma per Wall Street) e sulla instabilità economica politica europea. Nonostante tutto regge l’asta dei Btp con rendimenti stabili, aumenta però lo spread portandosi a quota 423 punti base.
Da sottolineare anche ‘apprezzamento del dollaro sull’euro, quest’ultimo si è portato a quota 1,28 rispetto ad una stabilità che negli ultimi mesi era di circa 1,35.
Martedì la situazione non cambia, Grecia sempre nell’occhio del mirino, borse a picco e spread a 439 punti base. In questa situazione il mercato si rifugia nei bund – poco remunerativi ma decisamente più stabili- contribuendo ad allargare il differenziale con gli altri titoli di stato governativi.
Hollande, nuovo presidente francese, dopo l’incontro a Berlino con la cancelliera Merkel, chiede l’emissione di Eurobond, mentre la Germania intende far rimanere Atene in area euro; molti studiosi stanno infatti calcolando che danni porterebbe l’uscita della Grecia dalla moneta unica, danni che toccherebbero anche gli altri stati del vecchio continente ma difficilmente quantificabili.
Interessante la dichiarazione del direttore del Fondo monetario Internazionale Christine Legarde che ha parlato di “un’uscita ordinata” per la Grecia.
A metà settimana le borse recuperano rimanendo comunque con segno negativo (FTSE MIB -0,21). Mario Draghi, presidente BCE, soccorre Atene esprimendo la volontà di cercare di non far unscire stati dall’eurozona, escludendo comunque un ritorno alla dracma (poche parole utili però ad evitare un nuovo crollo delle borse).
La video conferenza dei leader europei alla vigilia del G8, conferma che crescita e risanamento dei conti pubblici sono le priorità che devono proseguire di pari passo.
Nuovi declassamenti da parte delle agenzie di rating (dopo quelli sulle banche italiane), riguardano Grecia e Spagna ( quest’ultima soprattutto nel settore bancario), alcuni dubbi da esperti economisti sull’utilità e la correttezza delle suddette agenzie.
Queste notizie portano ad un’inevitabile ulteriore calo delle borse (Piazza Affari -1,46%).
Venerdì caratterizzato dall’imminente inizio del G8 e dall’ingresso di Facebook a Wall Street.
Nonostante tutte le buone intenzioni Berlino si prepara ad una possibile uscita della Grecia, nonostante Gonzalez-Paramo ( membro dell’esecutivo della BCE), abbia una forte preferenza sulla permanenza di Atene nell’eurozona in quanto l’uscita di uno stato non sarebbe prevista secondo la legge costituzionale del trattato.
Milano ancora negativa (FTSE MIB -0,31%).