Paparo agli elettori: “Non guardate
il simbolo, ma le persone”

Andrea Paparo lancia un messaggio agli oltre 26mila piacentini che non sono andati a votare al primo turno, in primo luogo per chiarire un dubbio che attanaglia molti elettori: chi non è andato a votare al primo turno può votare al ballottaggio. Ed è importante che lo faccia. «Abbiamo capito il segnale giunto dalla grossa fetta di astensionismo e lo comprendiamo. Ma occorre fare chiarezza, perché qui non ci sono in gioco i partiti, le ideologie e le storie che ci sono state raccontate in questi anni: qui ci sono in gioco due persone ed è tra queste che i piacentini dovranno scegliere il futuro sindaco». Il primo messaggio lanciato da Paparo, quindi, è un appello per la partecipazione. Un appello finalizzato a far comprendere che non è giusto confondere la politica romana con quella locale: «Io – dice Paparo rivolgendosi ai piacentini – sono qui con voi».

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Ma non può mancare un’analisi politica dalla situazione locale. Il candidato invita infatti i piacentini a valutare le possibilità che si prospettano: «Quella di avere un sindaco che, come ho dimostrato in passato, pensa al futuro, oppure – precisa Paparo – quella di avere un primo cittadino costantemente proiettato nel passato».

«La verità – osserva Paparo – è che loro sono una minoranza organizzata». Proprio per questo, il candidato auspica una ampia partecipazione al voto, perché la maggioranza dei cittadini piacentini è composta da persone che sono stufe dell’autoreferenzialità, l’arroganza e la mancanza di visione di questa amministrazione, che in dieci anni non è riuscita  a dare una vera vocazione alla città.

«Quando domenica e lunedì andrete a votare – conclude Paparo – non guardate i simboli, ma le persone: fin qui ho sempre dimostrato di saper e voler fare del confronto un metodo di lavoro. Un metodo che intendo portare avanti, nel segno della trasparenza, per essere il primo cittadino di tutti».