E’ stata rimossa questa mattina intorno alle 9 la croce in ferro pericolante ad un altezza di 75 metri in cima al Corpus Domini. Il forte vento di questi giorni ne ha minato la stabilità, facendo saltare tre bulloni che ne assicuravano la tenuta. Le operazione dei vigili del fuoco iniziate ieri e interrotte per il forte vento, sono riprese questa mattina con l’uso di una maxigru con un braccio che si è proteso per oltre 80 metri.
La croce, interamente in ferro, svettava sul punto più alto della chiesa fin dagli anni ’40, un vero e proprio simbolo che ha resistito per settant’anni anche alle più dure prove di madre natura. Don Giovanni Cacchioli, parroco del Corpus Domini, ci accompagna nello scantinato della parrocchia e ci mostra con rammarico la croce rimossa, adagiata su un carretto in mezzo a mobili e oggetti impolverati. “Ha resistito a tutto in questi anni – spiega don Cacchioli – tempeste, vento, addirittura fu colpita in più occasioni da fulmini, ma il vento di ieri è stato il classico colpo di grazia”. Addirittura don Cacchioli ci mostra un frammento arrugginito staccatosi dalla croce stessa durante le operazioni di messa in sicurezza. “Quante possibilità ci sono perché torni a campeggiare sul campanile come prima?” chiediamo. Don Cacchioli guarda il perno sulla quale, a 75 metri dal suolo, era saldamente ancorata la croce: “Prima di tutto è necessaria un’operazione di restauro completa, poi si vedrà. Ho già contattato un esperto ma il lavoro non sarà affatto facile: si tratta di montare un’impalcatura che arrivi fin lassù perché non si può lavorare su un carrello elevatore…vedremo…”.