Oggi non si chiama più asta bensì “procedura competitiva”; il concetto è comunque lo stesso: il Piacenza calcio è ufficialmente in vendita e la gara si terrà prossimo 24 maggio al prezzo base di 574mila euro al quale va aggiunto circa un milione di euro di debito sportivo che i nuovi acquirenti si dovranno accollare per vedere ottenuto il titolo sportivo da parte della Figc. L’ha annunciato oggi nel corso di una conferenza stampa allo stadio Garilli il curatore fallimentare Franco Spezia affiancato dal segretario generale della società Paolo Armenia. “Alla gara quale potranno partecipare solo società con sede a Piacenza – ha spiegato Spezia – con il nome Piacenza nella ragione sociale e con capitale interamente versato non inferiore a centomila euro”: Un requisito voluto dai curatori per garantire la “piacentinità” dei nuovi proprietari.
Il prezzo dell’intero complesso aziendale del Piacenza Footbal Club spa è dato dalla somma dei valori delle stime dei beni materiali (mobili, immobile e il terreno ovvero il campo d’allenamento) e dei beni cosiddetti immateriali (marchio, diritti contrattuali e settore giovanile) effettuate rispettivamente dal geometra Molinari e da Totò De Vitis, ex gloria biancorossa.
La vendita, dunque, non comprende il titolo sportivo, e su questo punto ha insistito molto l’avvocato Spezia. “Le norme federali prevedono espressamente – ha spiegato – che in nessun caso il titolo possa essere oggetto di valutazione economica o di cessione”.
Per quanto riguarda la tempistica, ogni concorrente dovrà depositare la formale domanda di partecipazione completa di dati anagrafici e codice fiscale allegando un certificato della Camera di commercio entro mezzogiorno del 23 maggio, ovvero del giorno prima rispetto alla vendita. I concorrenti dovranno inoltre depositare, a titolo di cauzione, un assegno circolare non trasferibile intestato a Curatela Fallimentare Pioacenza Football Club spa di importo pari al 10% del prezzo offerto che ovviamente non potrà essere inferiore alla base d’asta.
Un’asta che tuttavia andrà quasi certamente deserta in prima battuta: difficile immaginare che i potenziali compratori si lascino sfuggire l’opportunità di veder ribassato ulteriormente il prezzo base del 20%, ipotesi che ieri ha fatto lo stesso curatore. Una seconda gara, quindi, è cosa praticamente certa e avverrà non oltre i quindici giorni successivi alla prima battuta, ovvero entro la prima settimana di giugno.
E per quanto riguarda il clima che sta accompagnando questo finale di stagione (che vede il Piacenza impegnato con il Prato nella prima delle due sfide di play out) e questa vendita, il curatore è apparto più ottimista: “Rispetto al buio delle prime settimane, qualcosa si è mosso”. E si riferisce a nomi diversi da quelli già emersi (Pighi e Beccari) ma sui quali comunque Spezia preferisce non esporsi. Ottimismo, quindi, anche con riferimento alla pubblicazione di questo bando: “Adesso i conti sono chiari, non è un salto nel buio. C’è la garanzia di comprare da una procedura fallimentare, quindi di comprare sul pulito; c’è una decina di contratti pluriennali di giocatori interessanti, ci sono le compartecipazioni, il prossimo anno arriva dalla Lega un milione di contributo, che, d’accordo, non coprirà i costi di gestione ma che fa sì che questo acquisto possa essere definito se non un affare perlomeno un buon acquisto”.