Confronto candidati, partita a scacchi
dura ma corretta tra Paparo e Dosi

Paparo attacca Dosi si difende. Il copione era già scritto, visto che il primo si trova in svantaggio e quindi deve recuperare nei sondaggi mentre il secondo, dall’alto del risultato maturato al primo turno, si è preoccupato di contenere i danni.

Radio Sound

Ma l’apetto da registrare alla fine di questo dibattito pubblico tra i due candidati alla poltrona di sindaco è soprattutto la partecipazione.

In un periodo in cui si fa un gran parlare di astensionismo, a ragione visti i dati di affluenza, quel che ha stupito è stata una Piazza Cavalli gremita per un dibattito quasi scontato ma, non per questo, avido di spunti.

Di fronte ai rappresentanti di ogni testata giornalistica, coordinati da Rita Nigrelli di Radio Sound, Andrea Paparo (candidato di centrodestra) e Paolo Dosi (candidato di centrosinistra) hanno duellato punto su punto.

La prima questione sollevata, di fronte a una platea di rare dimensioni per il centro storico, è stata proprio quella della partecipazione. Come tornare a far innamorare i cittadini della politica?

Per Paparo si è trattato del primo di una serie di assist per sferrare colpi all’avversario.

“No all’assemblearismo andato in scena negli ultimi anni, bisogna partire a monte” ha spiegato il candidato Pdl, sostenuto dalle liste civiche Piacenza Viva e Sveglia, che ha poi continuato: “Ha forse aiutato la partecipazione l’atteggiamento avuto in questi anni verso l’associazione dei pendolari?”.

Diverso approccio per Paolo Dosi, candidato del Pd e assistito nella campagna elettorale da Idv, Federazione della sinistra e la lista civica Moderati per Dosi: “Pensando a dieci anni fa la partecipazione è aumentata” ha ricordato, esortando ad avere uno sguardo più ampio: “gli investimenti fatti hanno dato buoni risultati, non fermiamoci al particolare”.

Il copione non è cambiato neppure per gli altri temi toccati, con Paparo rivolto all’attacco e Dosi pronto al contropiede.

I tagli alla spesa pubblica che il comune dovrà affrontare? Per Dosi “Piacenza non può e non deve pensare ad accorpamenti con altre città (vedi Parma o Lodi) per enti come la Provincia, istituzioni quali Prefettura o Questura o servizi necessari rappresentati dal 118”.

Paparo, dello stesso avviso, ha invece spiegato che “si deve però riflettere sugli errori fatti. In particolare non essendo riusciti a farsi ascoltare a Bologna, pur avendo due assessori regionali”.

La sicurezza reale o percepita? Secondo Paparo “siamo stati abituati bene e Piacenza in questi anni è solo peggiorata. Per questo, come fece Giuliani a New York, è necessario partire dalle teoria della ‘finestra rotta’. Cioè dalle piccole cose coordinate attraverso tavoli interistituzionali e l’uso della tecnologia”.

Di seguito il degrado urbano, in particolare di alcune aree del capoluogo. Argomento, questo, sorvolato da entrambi  come “problema sociale nel quale è difficile trattare con il demanio” per Dosi, mentre Paparo gli ha ricordato che “il sindaco ha il potere di emettere delle ordinanze che obblighino il ripristino di un livello minimo di decenza”.

La gestione delle risorse, sempre più limitate per gli anni a venire è stato altro terreno fertile per il candidato di centrodestra. “L’assessore allo sviluppo economico finora sembra esser stato più impegnato a spartire i posti nelle aziende partecipare” ha stoccato, con Dosi che si è rifugiato dietro agli istituti di ricerca presenti in città, auspicando “una sempre maggiore sinergia tra mondo dell’innovazione e le imprese”.

Sul sostegno alla famiglia le ricette, pur essendo diverse, sono invece sembrate convergere. Il candidato di centrosinistra ha puntato sul “quoziente familiare, con una fiscalità che sia adeguata al numero e al reddito del nucleo familiare”, mentre Paparo ha proposto “un incentivo alla formazione rivolta ai più giovani, visto che sono loro a non avere la possibilità di formarsi una famiglia, sostenuta da facilitazioni sulla prima casa”.

Molto sentito, poi, il tema della rivitalizzazione del centro storico. Qui Paparo ha sferzato Dosi proponendo “il plateatico agevolato per gli esercenti” che ha parato il colpo ricordando come sia già stato introdotto “ma nonostante costi soli 20 centesimi al metro quadro gli interessati non sono sembrati essere molti”. 

Infine non è mancato l’appello al voto da parte di entrambi. Paparo, approfittando del vento forte che è spirato per tutta la serata, ha affermato: “Spero sia di buon auspicio perché rappresenti un vento di cambiamento”, con Dosi che si è appellato al buon senso ma soprattutto “alla partecipazione perché, nonostante come la si pensi, votare è importante per decidere quale Piacenza si vorrà nei prossimi cinque anni”.

Durante il confronto, parallelamente è andata in scena l’installazione di “arte povera” dell’artista piacentino Alberto Esse. “La vendita di fumo politico nuoce alla democrazia” era scritto sul banchetto posto sotto i portici del Gotico, dove Esse ha volantinato contro la campagna elettorale finora portata avanti dai due candidati.