Sabato 12 maggio dalle 9.30 all’Auditorium S.Ilario si tiene la Giornata Internazionale dell’Infermiere. Il programma della mattinata inizia con il saluto delle Autorità e la Relazione del Presidente del Collegio IPASVI di Piacenza. E’ prevista inoltre la premiazione dei Colleghi con 50 e 35 anni di iscrizione all’Albo Professionale degli Infermieri e degli Assistenti Sanitari.
Il 12 maggio di ogni anno ricorre la giornata internazionale dell’infermiere, data di nascita di FLORENCE NIGHTINGALE nata il 12 maggio 1820 a Firenze mentre i genitori inglesi stavano facendo un viaggio in Europa. I suoi genitori Edward e Frances Nightingale la vollero chiamare con il nome della città di nascita. I Nightingale appartenevano ad una ricca e istruita famiglia vittoriana; il padre stesso le insegnò la matematica, le lingue, la religione e la filosofia. Nella sua giovinezza la Nightingale fu molto attiva nella società aristocratica ma si rese presto conto che la sua vita doveva essere più utile. Nel 1837 scrisse nel suo diario “Dio mi ha parlato e mi ha chiamato al suo servizio”.
Fu un’ infermiera britannica nota come La signora con la lampada. È considerata la fondatrice del nursing moderno in quanto fu la prima ad applicare il metodo scientifico all’assistenza infermieristica attraverso l’utilizzo della statistica. Inoltre, propose un’organizzazione degli ospedali da campo. Nel 1853 divenne direttrice dell’ospedale per invalidi di Londra riservato alle donne dell’alta borghesia. Durante la guerra di Crimea la Nightingale si recò come volontaria a Scutari in Turchia. Li organizzò per i feriti un servizio infermieristico e si dedicò ad eliminare i problemi igienici nei luoghi di degenza. A quel tempo quelle che lavoravano negli ospedali non erano donne rispettabili, affidabili o istruite. Non esistevano ancora infermiere professionali e non c’era la Croce Rossa Inglese. Di conseguenza la Nightingale chiese e ricevette aiuto dalle suore della Misericordia. Le condizioni dei reparti ospedalieri dell’esercito erano pessime, oltre alle ferite riportate in guerra i soldati soffrivano di assideramento, congelamento, infestazioni di pidocchi e malattie varie. C’erano pochi vasi da notte, le latrine erano intasate e l’acqua inquinata. I pazienti che non erano in grado di mangiare da soli morivano di fame, mancavano i tavoli operatori e l’anestesia per gli interventi.
A Scutari la Nightingale si ammalò gravemente di una febbre simile al tifo. Ritornata in Inghilterra dopo la guerra aprì una scuola per infermiere al St. Thomas Hospital e al King’s College Hospital di Londra. Questo fù possibile grazie ai fondi ricevuti in riconoscimento dell’opera prestata durante la guerra. La Nightingale si teneva in continuo contatto con le infermiere diplomate dalle sue scuole per mezzo di una fitta corrispondenza. Dopo poco anni dalla fondazione delle prime scuole, iniziò a ricevere richieste per l’ apertura di nuove scuole per infermiere in vari Ospedali del mondo. Ricevette molti riconoscimento per il suo lavoro inclusi l’Ordine del Merito del re Edoardo VII, la Croce al Merito della Germania e la Secours aux Blesses Militaires dalla Francia. La Nightingale scrisse tra le quindici e le ventimila lettere ad amici ed a conoscenti importanti. In queste lettere spesso rivelava le sue idee, le osservazioni e il desiderio di cambiamenti nell’ assistenza sanitaria. Lavorò fino all’età di ottanta anni raccogliendo dati e scrivendo sul Nursing e sulla Sanità; Florence godette di una lunga vecchiaia prima di soffrire di una graduale perdita della vista che le rese difficile leggere e scrivere. Fu famosa e conosciuta per la competenza, l’energia e la pietà che la distinsero. Solo al suo ritorno in patria, raccogliendo materiale per la Royal Commission on the Health of the Army, Nightingale comprese l’importanza di questi ultimi aspetti, tanto da dar loro priorità anche in tempo di pace e in campo civile. Pertanto, la sua teoria di nursing è incentrata sul concetto di ambiente, fattore principale nello sviluppo di malattie. Individuò, infatti, 5 requisiti essenziali che un ambiente deve possedere per essere salubre: aria pulita, acqua pura, sistema fognario efficiente, pulizia, luce; aggiunge anche requisiti come silenzio, calore e dieta, non essenziali, ma positivi. Durante la guerra di Crimea Florence Nightingale ricevette il nomignolo “The Lady with the Lamp”, che derivò da un articolo di The Times che ne lodava l’abnegazione (“When all the medical officers have retired for the night (…) she may be observed alone, with a little lamp in her hand, making her solitary rounds”) e che fu reso popolare dalla poesia “Santa Filomena” (1857) di Longfellow (“Lo! in that hour of misery / A lady with a lamp I see / Pass through the glimmering gloom, / And flit from room to room”). Colpita da febbri, probabilmente una forma cronica di brucellosi, Florence Nightingale ritornò in patria il 7 agosto 1857 e si stabilì a Londra al Burlington Hotel presso Piccadilly, dove si mise in quarantena vietando l’accesso persino a madre e sorella maggiore. Ciononostante, in risposta a un invito della Regina Vittoria ebbe un ruolo centrale nella costituzione della Royal Commission on the Health of the Army, presieduta da Sidney Herbert. In quanto donna, non poteva essere nominata a farne parte, ma scrisse il Rapporto Finale della Commissione, di più di 1000 pagine e ricco di statistiche dettagliate (dotata per la matematica, continuava così l’interesse paterno per la statistica), e fu centrale anche nella successiva attuazione delle raccomandazioni finali del rapporto, che rivoluzionarono la sanità militare: fu costituito l’Army Medical College e molti ospedali, soprattutto militari, vennero costruiti seguendo le sue indicazioni. Grazie al suo lavoro nella Commissione Herbert, nel 1858 divenne la prima donna membro della Royal Statistical Society e più tardi divenne membro onorario della American Statistical Association. Nei decenni successivi si dedicò all’osservazione critica e all’attività di consulenza per la sanità britannica. Sotto la sua guida venne introdotta la raccolta di dati per ottenere delle statistiche sui tassi di natalità, mortalità e sulle cause dei decessi. Fece uso massiccio e pionieristico dell’analisi statistica nella compilazione, analisi e presentazione grafica dei dati sulle cure mediche e sulla igiene pubblica, usando in particolare la pie chart (inventata da William Playfair nel 1801) e l’istogramma circolare o ragnatela, di sua invenzione. Oltre al Rapporto della Commissione herbert, è noto il suo studio statistico sulle condizioni sanitarie nell’India rurale, che portò allo sviluppo del servizio sanitario dell’India. Si occupò anche di assistenza sociale e contribuì alla nascita dei servizi sociali inglesi. Grazie al suo lavoro nella Commissione Herbert, nel 1858 divenne la prima donna membro della Royal Statistical Society e più tardi divenne membro onorario della American Statistical Association. Nei decenni successivi si dedicò all’osservazione critica e all’attività di consulenza per la sanità britannica. Sotto la sua guida venne introdotta la raccolta di dati per ottenere delle statistiche sui tassi di natalità, mortalità e sulle cause dei decessi. Fece uso massiccio e pionieristico dell’analisi statistica nella compilazione, analisi e presentazione grafica dei dati sulle cure mediche e sulla igiene pubblica, usando in particolare la pie chart (inventata da William Playfair nel 1801) e l’istogramma circolare o ragnatela, di sua invenzione. Oltre al Rapporto della Commissione herbert, è noto il suo studio statistico sulle condizioni sanitarie nell’India rurale, che portò allo sviluppo del servizio sanitario dell’India. Si occupò anche di assistenza sociale e contribuì alla nascita dei servizi sociali inglesi. Nella Basilica di Santa Croce a Firenze c’è un monumento con la sua statua. A Istanbul è stata trasformata in museo la torre nord della caserma Selimiye e una placca bronzea la ricorda alla base del Memoriale di Crimea nel cimitero Haydarpaşa. A Londra si trovano una sua statua (a Waterloo Place, Westminster) e il Florence Nightingale Museum presso il St Thomas’s Hospital www.florence-nightingale.co.uk/cms/; un altro museo si trova nella casa di famiglia della sorella (Claydon House, Buckinghamshire, ora del National Trust). La sua voce fu registrata nel 1890 ed è conservata nell’archivio sonoro della British Library. Il suo compleanno è oggi celebrato come International CFS Awareness Day e International Nurses Day e la chiesa anglicana ne venera la memoria. Morì nel sonno all’età di novanta anni il 13 Agosto 1910 a Londra. Venne proposto di seppellirla nella Abbazia di Westminster; verrà invece sepolta, secondo le sue volontà, al St Margaret’s, East Wellow, nella tomba di famiglia e vicino alla casa di Embley Park. La bara verrà portata da sei sergenti dell’Esercito inglese.