Suicida a Bologna
il consigliere regionale Cevenini

Il consigliere regionale dell’Emilia-Romagna e comunale di Bologna, Maurizio Cevenini, 58 anni, ex candidato sindaco del Pd, è morto suicida davanti all’assemblea legislativa.

Radio Sound

Il suo corpo è stato trovato questa mattina alle 7.50 su una terrazza di un edificio della Regione Emilia Romagna a Bologna. Cevenini si è gettato dalla terrazza più alta di una delle torri della sede dell’istituzione regionale, finendo su un terrazzino più in basso

Ieri sera non si era presentato alla Festa dei club rossoblu’, dove come in tante altre occasioni avrebbe dovuto presiedere la lotteria. Maurizio Cevenini, ieri, non era arrivato. I membri del club lo avevano cercato e lui a qualcuno, al telefono, avrebbe detto: “Arrivo tra un’ora, ho delle cose da fare”. Ma poi non e’ mai arrivato, lui che era sempre presente. La lotteria, al posto suo, l’aveva cominciata Matteo Fogacci.

Nato nel 1954, sposato e con una figlia, comincia la sua carriera politica, nell’allora Pci, nel 1980 come consigliere di Quartiere ai Colli, e da allora prosegue. Il culmine un anno e mezzo fa, quando si candida a sindaco per il centrosinistra, per poi ritirarsi qualche mese dopo in seguito a un’ischemia che lo aveva colpito e costretto a un lungo ricovero a Villalba, la clinica privata per cui curava le relazioni esterne. Nel frattempo aveva continuato a fare il consigliere regionale. Ed e’ proprio dal palazzo della Regione che si e’ lanciato. L’ultimo gesto “pubblico”.

L’attacco ischemico che a fine ottobre 2010 gli aveva spezzato il ‘sogno di una vita’, quello di diventare sindaco, non fu il primo campanello d’allarme per Maurizio Cevenini. Nel 1994, alla vigilia dei 40 anni, fu colpito da una trombosi: ‘Una riga orizzontale bianca in un occhio mi impediva di vedere, un oculista mi disse che ero stato fortunato e mi chiese di rallentare i ritmi. Ma avevo troppe cose da fare’, raccontava il ‘Cev’ nella sua autobiografia, ‘Bologna nel cuore’, scritta a quattro mani con la figlia Federica durante la degenza forzata che, almeno, ha avuto il merito di riavvicinarli dopo anni di troppi impegni del padre.

Avevo pensato di scrivere la biografia del sindaco, poi quando e’ stato male ho cominciato a registrare i suoi racconti’, spiegava lei, la sua unica figlia oggi ventottenne, fisioterapista con la passione della scrittura (ha gia’ pubblicato un romanzo). Nel libro Cevenini, consigliere regionale Pd, il piu’ votato in assoluto, ripercorreva tutta la sua vita, dall’infanzia alla militanza politica, partendo dal malore dell’ottobre di due anni fa, quello che lo gli aveva impedito di partecipare, da strafavorito, alle primarie.

‘Non fu – rivelo’ per la prima volta nel gennaio 2011 – il primo episodio che in tanti hanno commentato: professionisti della salute e delle chiacchiere da bar. Ebbi paura, la paura che fa l’uomo stesso’. A scandire il dialogo tra padre e figlia le testimonianze, a volte ironiche ma sempre affettuose, degli amici vip: da Beppe Signori a Marco Di Vaio, da Andrea Mingardi a Gianni Morandi. Simbolo del grande amore e dell’enorme popolarita’ di cui Cevenini godeva in citta’: ‘E’ vero, stringo sempre le mani a tutti. Lo faceva mio padre barbiere in negozio: non e’ strumentale, mi viene automatico. Io sono cosi”.