“Non c’è dubbio che la Lega Nord debba cambiare pelle, speriamo in una radicale trasformazione al prossimo congresso”. E’ onesto Massimo Polledri, candidato sindaco della Lega Nord, nell’ammettere una comprensibile insoddisfazione di fronte al risultato conseguito. Un 6,22 per cento complessivo per Massimo Polledri e un 5,42 per cento per la singola Lega Nord a cui vanno aggiunti lo 0,66 per cento di Forza Piacenza Insieme e lo 0,24 per cento dei Pensionati Emiliani, liste che appoggiavano il candidato del Carroccio. L’unica consolazione per Polledri è che il calo della Lega rientra in un generale calo dell’attaccamento da parte dei cittadini alla politica considerando che più del 30 per cento dei piacentini aventi diritto di voto non si è recato alle urne: “Tra i piacentini irritati dalla politica ci sono senza dubbio anche alcuni nostri elettori che non abbiamo convinto, ma in generale ciò che emerge dai risultati è una Piacenza ancora non pronta a cambiare volto”. Sicuramente un occhio non può che andare al panorama nazionale e anche locale che vede la Lega Nord in un momento certamente difficile: “Da Piacenza ora deve partire una riflessione importante, una vera e propria riscoperta di valori”. Abbiamo due possibilità davanti a noi: o ci chiudiamo in un indipendentismo, ricco però di contenuti, o seguiamo il ruolo del partito egemone visto i cocci che scivolano dagli altri partiti. Un movimento davvero nuovo sulle orme del Csu bavarese, una sorta di Fiuggi leghista”. L’attenzione ora va al prossimo ballottaggio: “Ne parleremo con i piacentini e all’interno del partito, senza dubbio abbiamo dei punti programmatici molto chiari e imprescindibili. Ci comporteremo con responsabilità”.