Morpho, l’urlo del Capitano: “Daremo battaglia, sempre e comunque!”

Parlare oggi di Morpho Basket, significa aprire il forziere dell’entusiasmo e lasciare che fuoriesca tutto ciò che contiene. L’ultima giornata di regular season, andata in scena eccezionalmente Sabato sera, ha consacrato Piacenza nell’olimpo delle squadre di questa LegaDue-Eurobet, ed ha illuminato in modo definitivo tutte le qualità (umane e tecniche) di un progetto che ha saputo stupire e trascinare. Proprio come la Società si era augurata nell’ormai lontano Agosto scorso.
Il sesto posto finale è un risultato prezioso a 360 gradi perché premia proprio tutti: dalla squadra, a coloro che le stanno intorno fino ad arrivare alla Città intesa nella sua definizione più ampia. Avere una realtà sportiva in grado di affermarsi ad un tale livello nel basket professionistico è, infatti, un lustro e un importante motivo di orgoglio per tutta Piacenza.

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Ma l’avventura, anzi il sogno, non finisce qui. Sesto posto significa playoff. Playoff significano emozioni e spettacolo a gogò. Spettacolo significa divertimento. Ovvero, l’essenza di questo meraviglioso sport.
La voce di questo storico traguardo non può che essere quella di Marco Passera, per tutti “il Capitano”: “In questo momento le sensazioni dello spogliatoio sono ottime, come lo sono state per tutto l’anno. Abbiamo sempre tenuto un profilo basso, l’obiettivo dichiarato era la salvezza ma noi sapevamo che avremmo potuto fare qualcosa di più. Sabato sera, quando ci hanno comunicato che avevamo centrato il sesto posto, ci siamo sentito gratificati per tutto il lavoro svolto durante la stagione, quello è un grande risultato però non ci sono stati tanti festeggiamenti: siamo concentrati, vogliamo compiere un altro passettino!”

Al termine di un girone di andata stratosferico, la Morpho ha dovuto affrontare un periodo difficile dove gli infortuni hanno rischiato di mandare in frantumi un’annata fino a quel momento impeccabile. Piacenza, però, meritava di stare più in alto, e Capitan Passera, costretto al palo, lo sapeva bene: “Ci avevo visto giusto”, scherza il giocatore, “in quel periodo, fra Gennaio e Febbraio, abbiamo faticato parecchio, i risultati non arrivavano e noi eravamo arrabbiati ma ininterrottamente con la testa sul da farsi. Ad un certo punto ci siamo guardati in faccia, ci siamo parlati e abbiamo capito che dovevamo assolutamente cambiare passo. Sapevamo che all’inizio avevamo fatto fin troppo bene, e poi fin troppo male, la verità, come sempre, sta nel mezzo: nel rush finale sono tornate le vittorie, e con esse le soddisfazioni!”.

Come in ogni stagione degna di passare alla storia, anche in quella della Morpho ci sono state delle partite chiave che hanno deciso il futuro dei biancorossi. Il play, ormai “di casa”, ne individua due: “Per quanto riguarda il nostro finale di regular season, fondamentali sono state le gare contro Ostuni e contro Imola. La prima ci ha permesso di uscire dal periodo – no in cui eravamo finiti, la seconda invece ci ha garantito la salvezza, e la possibilità di giocare gli incontri rimanenti con maggiore tranquillità. Ad Imola abbiamo disputato un match consistente, è davvero venuta fuori tutta la voglia di riscatto che avevamo dentro da settimane”.
Per Marco Passera, questi saranno i secondi playoff della sua carriera qui a Piacenza; rispetto all’anno scorso, quando l’obiettivo era centrare la promozione, oggi ci sono meno pressioni addosso, partecipare a questi playoff è già, di per sé, una vittoria. La più splendente della stagione. “Sicuramente le due situazioni sono molto differenti fra di loro”, sottolinea il Capitano, “dodici mesi fa giocavamo per la promozione che poi purtroppo non è arrivata sul campo. La Morpho però, quest’anno, ha dimostrato che la LegaDue è la categoria dove merita di stare! Adesso non abbiamo nessuna intenzione di smettere, non capita spesso di vivere la post season, siamo stati invitati al grande ballo e noi vogliamo ballare. Alla grande!”

Il primo “ballo” i biancorossi lo “concederanno” alla Sigma Barcellona, formazione che il destino ha già messo altre volte al cospetto di Passera e Co.:”Dimenticatevi la squadra sconfitta in Coppa Italia e anche quella affrontata in campionato. I nostri avversari sono completamente cambiati, hanno aggiunto un nuovo giocatore e puntano dritti alla Serie A. Lo dico senza mezze misure, Barcellona vorrà da subito “spaccarci le ossa”, farci capire che è lei la più forte. Noi, consapevoli di ciò, dovremo essere bravi a resistere all’impatto, cercando di restare sempre uniti. In quest’annata praticamente non è mai capitato che ci sciogliessimo sotto i colpi dei rivali, sono speranzoso che non accada proprio ora, sul più bello.”

I playoff sono la roulette più pazza che possa esistere. I pronostici valgono meno di niente, tutto si azzera e tutto viene rimesso in gioco: conta il talento, conta la testa, contano le motivazioni, conta soprattutto la squadra. “Noi siamo arrivati a questo traguardo”, spiega soddisfatto Passera, “perché ognuno ha dato il proprio contributo alla causa, ci siamo costantemente comportati come dovrebbe sempre fare un grande gruppo, supportandoci a vicenda e risolvendo insieme i problemi che la stagione ci ha posto innanzi. Il basket è essenzialmente un gioco di ruoli e di motivazioni: da noi, ognuno sa a perfezione cosa deve fare, e di motivazione, bè, ne abbiamo da vendere. Nelle gare che verranno il nostro atteggiamento, singolo e di squadra, farà la differenza: sono convinto che possa succedere di tutto!”

Primi due incontri (Mercoledì e Venerdì) al PalAlberti di Barcellona, poi (finalmente) gara 3 (Domenica) al PalaBanca. Che per quell’occasione dovrà trasformarsi un una bolgia infernale, e anche qualcosa di più. L’invito del Capitano, entrato nel cuore di ogni tifoso biancorosso, è chiarissimo: “Piacenza, fai in modo che il nostro Palazzetto diventi troppo piccolo per starci tutti! Più la nostra “tana” sarà piena, più noi avremo energie per compiere nuove imprese. Vogliamo regalare ai nostri tifosi altre gioie, e il modo migliore che conosco per coinvolgere la gente è semplice: promettere che daremo battaglia, sempre e comunque!”

Adesso la parola passa al campo, ma tutta la Città si metta l’abito della festa: il “Grande Ballo” sta per iniziare . . .