La rassegna cameristica “Allegro con brio” si chiude con \”Façade\”

La rassegna cameristica “Allegro con brio”, promossa dalla Fondazione Teatri e dal Conservatorio di musica “Nicolini” alla Sala dei Teatini, chiude domenica 6 maggio alle ore 17 con Façade singolare creazione di William Walton su testi di Edith Sitwell.Protagonisti sette musicisti che accompagneranno la voce recitante di Elena Arcuri,stimata attrice e cantante, preziosa partner di importanti registi quali Luca Ronconi ed Elio de Capitani. Sarà lei a far gustare al pubblico i versi scritti da Edith Sitwell intrisi di undivertente quanto acuto sperimentalismo. Si tratta di una aspetto molto particolare quantosignificativo di una tendenza d’inizio Novecento finalizzata ad evocare atmosfere attraversol’onomatopea e la libera associazione di idee. In Façade il linguaggio è musicale di per se stesso, motivo per il quale la partitura sipreoccupa solo di fornire una scansione ritmica ben precisa alla voce recitante che mai siabbandona al canto. Un’opera che si presenta come un raffinato circo sonoro dove allavoce recitante spetta l’arduo compito di farsi giocoliere affinché, in equilibrio sulle cordetese del pentagramma, faccia vorticare in aria note e parole. Un mondo che, nel casodi Façade, si tinge magicamente di nonsense al pari della favola di Alice nel Paese delleMeraviglie.La prima esecuzione della creazione di Walton risale al giugno del 1923 quando lastessa Sitwell recitò per la prima volta il testo nascosta dietro un paravento con la voceamplificata da un rudimentale megafono. È importante precisare come l’ascolto di questolavoro non richieda alcuno sforzo di comprensione del testo, quanto di godere della totaleinterazione tra parola e musica caratterizzante questo britannico ‘rap’ d’inizio secolo. Perquanto riguarda la musica il giovane Walton era un grande ammiratore di Schoenberge nonostante i suoi accenti jazzistici e ritmi stravinskiani, i parenti più stretti di Façaderimangono il Palmström di Hanns Eisler, il Frauentanz di Kurt Weill, e gli altri lavori contemporanei del Pierrot che venivano realizzati nella cerchia schoenberghiana. Tra l’altroi versi musicati da Walton, per i ritmi segnati con precisione e i toni che restano inveceindefiniti, richiamano alla mente lo Sprechgesang schoenberghiano.Grande impegno e duttilità richiede questa partitura agli strumentisti: tutte prime partia fiato più una percussione. Domenica a salire sul palcoscenico dei Teatini sarà, oltrealla Arcuri, un gruppo formato da allievi e docenti del Conservatorio Nicolini compostoda: Lorenzo Missaglia, flauto Davide Felici, clarinetto Mario Giovannelli, saxalto, Alessandro Cremonesi, tromba Marco Decimo, violoncello Jordi Tagliaferripercussioni. A dirigere il Maestro Luciano Caggiati.

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