Baldini(Sveglia):\”Il rinvio del bilancio frena operazioni virtuose sull’imu\”

«Come possiamo ragionare seriamente sull’applicazione dell’imu senza i dati certi che ci potrebbe garantire un bilancio preventivo che, invece, l’Amministrazione ha deciso di rinviare a dopo le elezioni per paura di dover prendere scelte impopolari?». A domandarselo è Davide Baldini della lista Sveglia, civica a sostegno della candidatura di Andrea Paparo, che, invece di continuare a sentire promesse, gradirebbe un’assunzione di responsabilità da parte di chi governa la città da dieci anni e che ora, pur di non perdere gradimento alle urne, ha prorogato decisioni cruciali per il futuro prossimo di Piacenza, anche a costo di farci rimettere, ancora una volta, i cittadini.
«Il Comune – osserva il candidato 39enne, che nella vita fa il manager alla Maserati – ha approvato il bilancio consuntivo 2011 con oltre 149 milioni di spese e un avanzo di bilancio di 2,8 milioni di euro. Contemporaneamente – sottolinea Baldini – la Provincia rivendica 3 milioni di euro che Palazzo Mercanti dovrebbe ancora trasferire all’ente di via Garibaldi a seguito dell’inaugurazione della tangenziale, avvenuta alla fine dello scorso anno». Viene da sé che con incertezze così corpose sulle dimensioni del bilancio e con spese tanto ingenti è difficile ipotizzare operazioni virtuose in vista dell’applicazione dell’Imu. Operazioni virtuose come, per esempio, quella messa in campo dal Comune di Peschiera del Garda, dove l’Imu sarà azzerata per la prima casa per i residenti. «Ricordiamoci – spiega Baldini – che Peschiera è uno trai Comuni più bravi a riscuotere le tasse, ma soprattutto a ridurre le spese». Ed è in particolare su questo secondo punto che occorrerà lavorare, come, peraltro, ha già annunciato Paparo, che, come ha già dichiarato, una volta eletto avvierà un lavoro di check-up del bilancio al fine di eliminare ogni spesa inutile e allo scopo di poter pubblicare on-line ogni capitolo di spesa, per permettere ai piacentini di vigilare, suggerire, controllare la qualità della spesa dei soldi pubblici.

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