Un’Associazione forte, con i conti in ordine e una struttura snella ed efficiente che supporta gli agricoltori in una fase di profondi cambiamenti. Questa è la fotografia di Confagricoltura Piacenza che si è riunita in Assemblea generale venerdì 27 aprile al Palazzo dell’Agricoltura. Il sindacato mostra nervi saldi nonostante il periodo di difficoltà e incassa parole di apprezzamento dai vertici dell’Associazione, in primis dal Presidente, Enrico Chiesa, che ad un anno dalla sua elezione ringrazia gli associati per la partecipazione incoraggiandoli a rendersi sempre più parte attiva. “Credo che tutti noi agricoltori dobbiamo ringraziare il personale della nostra associazione – ha proseguito Chiesa – partendo dal direttore, Luigi Sidoli, per come ha saputo essere al nostro fianco nella soluzione di tutte le complicatissime vicende burocratico-amministrative, ma non solo quelle, che, purtroppo, affliggono quotidianamente la nostra vita di imprenditori”. “Non pensavo che, in dodici mesi, potessero accadere tutte le cose che sono accadute. Un governo dimissionato, seguìto dall’assunzione di un governo tecnico, lo spread, l’orlo del baratro, le manovre economiche, alcune riforme che hanno rivoluzionato il welfare, l’incremento della tassazione, l’IMU e la netta sensazione che non abbiamo ancora visto tutto. Ma anche una congiuntura economica per il settore agricolo che rimane negativa, con il valore aggiunto che non riesce a decollare, stretto com’è nella morsa tra calo dei consumi e una filiera che, al di là dei proclami, non restituisce dignità alla componente agricola. Il 2012 si è aperto con notizie preoccupanti per i listini del latte bovino, con un prezzo del pomodoro da industria che, al di là delle oggettive difficoltà del mondo della trasformazione, non remunera i costi di produzione, con un settore vitivinicolo che, oltre al calo dei consumi, sconta l’assenza di una politica di mercato tra i produttori. Eppure gli agricoltori piacentini sono ancora lì ad allevare, a seminare, a potare, insomma a produrre cibo e a fare manutenzione gratuita del territorio”. Con queste parole Enrico Chiesa ha poi aperto le porte dell’Associazione a tutti gli agricoltori ed i portatori d’interesse del comparto primario giunti numerosi per partecipare al focus: “Progettiamo il Futuro dell’Agricoltura” che è seguito alla parte dell’Assemblea riservata agli associati. “Il mondo sta cambiando – ha proseguito Chiesa – noi non possiamo rimanere alle prese, senza gridare il nostro disappunto, con il tardivo pagamento dei contributi comunitari, con le sanzioni di migliaia di euro in materia ambientale perché la pioggia ha causato un piccolo ristagno vicino ad una concimaia. Non possiamo svegliarci la mattina chiedendoci quale organo di controllo verrà a farci visita, quando i nostri prodotti sono sottopagati perché, ci dicono, sono in competizione con quelli di Paesi dove i controlli forse non esistono nemmeno. Dobbiamo uscire dall’ipocrisia di questi anni, che poi è la stessa che ha condotto l’Europa in questa situazione. Dobbiamo continuare a fare sindacato, con la nostra Confagricoltura, per modificare le leggi, per attenuare l’impatto di quelle che non possono essere cancellate, per creare un movimento di opinione per far riscoprire l’agricoltura e il nuovo ruolo che deve avere nella società di domani”.