Lunedì 30 aprile 2012 alle ore 21:00 il Milestone, il ritrovo musicale piacentino di via Emilia Parmense 27, in una serata-evento fuori programma sostenuta da CNA e FIOM-CGIL di Piacenza, ricorda la storia gloriosa di un’industria piacentina, l’Arbos, di cui occupa quella che fu la palazzina del personale. Prevista la proiezione del docu-film di Daniele Signaroldi dal titolo “Arbos” e un reading con accompagnamento musicale con la voce recitante di Barbara Eforo, il sax di Gianni Azzali, Mario Zara al pianoforte, Mauro Sereno al contrabbasso e Luca Mezzadri alla batteria. Alla serata, nata da un’idea di Cristina Martini e Antonino Bussandri, sono invitati gli operai, gli impiegati, i protagonisti sindacali e legali e tutti coloro che hanno preso parte alle vicende Arbos e chiunque sia interessato a ricordare o a saperne di più di quella che fu una prestigiosa fabbrica italiana, primo esempio di autonomia operaia negli anni ’70.
Diversi capannoni non ci sono più: sull’area della fabbrica (circa 67.000 metri quadri) adesso c’è un centro commerciale, un parcheggio, case a schiera e…il Milestone! Della fabbrica resta solo quella costruzione. Al piano terra, proprio dove adesso c’è un palco che ospita grandi concerti di jazz e blues, c’erano gli spogliatoi degli operai. Sopra, al primo piano, dove ora c’è la Casa delle Associazioni, c’era la mensa aziendale, mentre gli uffici di rappresentanza dell’Arbos erano in centro, al Palazzo della Borsa. Ad ogni modo, non è esatto dire che l’Arbos non esiste più. Se digitate, su Google, “Mietitrebbia Arbos”, in pochi secondi appariranno migliaia di risultati e scoprirete che ancora adesso le mietitrebbia Arbos si comprano e vendono in tutto il mondo e ancora si ricercano e si vendono pezzi di ricambio per macchine costruite decine e decine di anni fa e ancora efficienti. Ma quello che ha reso la storia dell’Arbos un caso unico e speciale è quanto successe nel 1975, quando Il consiglio di fabbrica dell’Arbos venne informato che l’azienda sarebbe stata posta in liquidazione. Iniziò allora una lunga, dura e appassionante vicenda sindacale e politica, che coinvolse istituzioni, partiti e associazioni. La vicenda ebbe risonanza nazionale soprattutto perché, in quel novembre del ’75 i dipendenti decisero di comprarsi l’Arbos, impegnando le loro liquidazioni.
Molto bello e commovente il ritratto video che ne ha tracciato Daniele Signaroldi e altrettanto coinvolgente il reading che, oltre al testo scritto a 4 mani da Antonino Bussandri e Barbara Eforo, basato su un intervista al sindacalista Dragoni, protagonista della vicenda di allora, vedrà l’esecuzione di brani come “Working Class Hero” di John Lennon, “Vincenzina e la fabbrica” di Enzo Jannacci, “Vedrai com’è bello” di Gualtiero Bertelli, l’Inno di Mameli e alcuni blues, tutti brani rivisitati dalla penna del pianista Mario Zara, che dirige la parte musicale dell’Happening. Una serata che, in occasione della festività del 1° maggio, pone il lavoro nuovamente al centro, in un periodo in cui ciò è tristemente necessario.