Ex Acna, Paparo: \”Cattiva gestione da parte dell\’amministrazione\”

Andrea Paparo visita il quartiere popolare del Ciano, incontra i residenti e punta l’attenzione sulla vicina area dell’ex Acna, «esempio di cattiva gestione e mancata programmazione da parte dell’Amministrazione».

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La visita al quartiere popolare di via San Sepolcro ha in particolare permesso al candidato sostenuto dal Pdl e dalle civiche Sveglia e Piacenza viva di raccogliere la richieste degli abitanti della zona che hanno raggiunto la terza età: richieste che, in linea generale, sono riconducibili a una necessità di maggiore sorveglianza della zona. Una sorveglianza che Paparo ha intenzione di garantire riportando i vigili nelle strade e mettendoli al servizio dei cittadini. Più di un abitante, infatti, ha segnalato il mancato intervento della municipale a fronte di segnalazioni telefoniche e di richieste di vero e proprio aiuto: tra i residenti, infatti, non mancano le persone con difficoltà motorie che, in più di un’occasione, hanno trovato difficoltà a muoversi agevolmente sui marciapiedi per la presenza delle auto parcheggiate in divieto. Le segnalazioni, in questi casi, sono andate a vuoto e agli anziani non è rimasto altro da fare che arrangiarsi tra mille difficoltà. «Una situazione intollerabile – per Paparo, che ha assicurato che una volta diventato sindaco garantirà – maggiore attenzione alle necessità dei cittadini che richiederanno l’intervento del corpo municipale e più controlli».

Il sopralluogo è anche stata l’occasione per focalizzare l’attenzione sull’adiacente area ex Acna. Dopo mesi di battaglia legale «il Comune ha deciso di accollarsi i costi di bonifica, ben superiori a quelli inizialmente previsti, in cambio di una riduzione della volumetria degli interventi che verranno effettuati dai proprietari dell’area». Per Paparo si tratta di un atteggiamento schizofrenico dell’Amministrazione, che ora userà soldi pubblici per pagare un intervento su un perimetro privato dopo aver perso tempo, ritardato la bonifica dell’area e fatto lievitare i costi dell’operazione. «Dopo la battaglia legale – conclude il candidato – il Comune ha scelto di accollarsi tutti i costi, quindi i casi sono due: o l’Amministrazione ha sempre avuto torto, oppure ha deciso di desistere spendendo molti soldi dei cittadini a beneficio di un privato».