Riso, zucchero, pasta, legumi, sale, olio e farina. Ma anche cancelleria, sapone, vestiario e materiale sportivo. Sono gli aiuti destinati all’Uganda che i volontari di Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo stanno caricando in questo fine settimana nella sede piacentina di via Martelli. Gli aiuti provengono da una raccolta viveri realizzata nel periodo pasquale dal Gruppo di Bolzano di Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo, oltre che da diversi donatori di varie parti d’Italia, tra cui Piacenza. Nei prossimi giorni i container, caricati con circa 24.000 chilogrammi di aiuti, inizieranno il loro viaggio verso l’Uganda, dove verranno destinati ai missionari e ai progetti gestiti direttamente da Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo nella capitale Kampala e a Moroto, nella regione del Karamoja.
I volontari della Ong – una trentina di persone in tutto, tra cui alcuni ragazzi della parrocchia piacentina della Sacra Famiglia e un gruppo di giovani della parrocchia di San Bartolomeo di Treviso – hanno iniziato l’allestimento del container nella mattina di oggi (sabato) e continueranno anche nella giornata di domani (domenica).
“Grazie a tutte le persone che ci stanno aiutando in questo grande sforzo di solidarietà – dice il direttore della Ong piacentina, Carlo Ruspantini -. Questi momenti sono un’occasione preziosa per dare una mano concretamente alla popolazione ugandese, ma anche per condividere insieme il percorso di solidarietà che da quarant’anni Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo sta portando avanti nel continente africano. Il nostro grazie va a tutte le persone che ci aiutano in questo nostro impegno. Cogliamo inoltre l’occasione per lanciare un nuovo appello: in Uganda i nostri collaboratori, impegnati nella perforazione dei pozzi per l’acqua potabile e nella loro riabilitazione, necessitano di materiale antinfortunistico. Abbiamo bisogno inoltre di attrezzature e materiali per officine meccaniche e carpenterie metalliche, come trapani, torni, saldatrici, chiavi di vario tipo, smerigliatrici, sollevatori. Facciamo appello quindi alle imprese locali che producono e commercializzano materiale antinfortunistico e a chi ha dismesso attrezzature per officine meccaniche o carpenterie. Ci interessano rimanenze di magazzino o anche materiale usato ma in buono stato di funzionamento”.