L’Associazione Italiana Agenti Calciatori non ci sta a subire accuse che giudica precipitose e infondate e in una nota ufficiale smentisce l’analisi fatta ieri da alcuni quotidiani nazionali come La Repubblica in merito alla vicenda della maxifrode di cui sono accusati alcuni procuratori calcistici. Si tratterebbe di un sistema secondo il quale alcune società, per esercitare un maggiore richiamo sui calciatori si accollavano i costi relativi ai loro procuratori. Con questo sistema i costi di competenza dei calciatori, per l’attività svolta dai loro procuratori sportivi, venivano sostenuti dalle società di calcio, che, così facendo, avevano maggiore appeal sui calciatori in procinto di cambiare squadra e indubbi vantaggi sul piano fiscale aumentando indebitamente i propri costi. Un’inchiesta partita da Piacenza ed estesa poi in tutta Italia. In passato, scrive l’associazione degli agenti, ha avuto modo di indagare su questi fati anche la Procura di Torino che ha accertato come non sussistesse alcuna violazione di rilievo penale.
IL COMUNICATO DELL’AIACS
L’Associazione Italiana Agenti Calciatori (A.I.A.C.S.) rileva come le notizie di un’indagine della Procura di Piacenza sull’operato di alcuni agenti di calciatori siano state strumentalizzate dal quotidiano “La Repubblica” per esprimere gravi giudizi e valutazioni su fattispecie che sono ancora al vaglio degli organi inquirenti. L’Associazione esprime piena fiducia nell’operato della Magistratura ed auspica che si possa al più presto chiarire l’intera vicenda. Non può non essere ricordato infatti che per situazioni analoghe a quelle oggi oggetto dell’indagine della Procura di Piacenza ha avuto modo di indagare anche la Procura della Repubblica di Torino che ha accertato come nell’operato degli agenti di calciatori pagati da un club non sussistesse alcuna violazione di rilievo penale. Peraltro non appare priva di rilievo l’assoluta estraneità di tale categoria da tutte le deplorevoli vicende che stanno da anni caratterizzando l’universo sportivo, benché l’attività d’indagine anche degli organi federali, non abbia mancato di monitorare costantemente gli agenti e le società ad essi riferibili.