L’altalena dei mercati e l’arrivo dell’IMU

APPROFONDIMENTO ECONOMICO SETTIMANALE

Radio Sound

La terza settimana di aprile si apre con dubbi e perplessità su quello che sarà il futuro dei contribuenti italiani.
Grande protagonista di questa settimana, l’IMU (imposta municipale unica, ndr), un nuovo tributo voluto dal governo Monti. Si tratta del ben noto balzello sugli immobili, introdotto in Italia nel 2011 – D.Lgs. 23/11, con applicazione dal 2014, poi anticipata al 2012. Il decreto Monti ha così deciso per dar seguito alle misure d’urgenza anticrisi fissate nel dicembre scorso. La norma reintroduce di fatto una vera e propria imposta sul patrimonio immobiliare in sostituzione dell’ ICI; ed è proprio in questa settimana che si sono decisi modi, tempi e parametri.
Possibilità per i contribuenti di pagare in due o tre rate e, notizia di oggi, dal 2013 una possibile eliminazione dell’IMU sulla prima casa.

Martedì il Sole 24 Ore riporta una interessante intervista a Christine Lagarde, direttore generale e prima donna alla guida del Fondo Monetario Internazionale; nella sua prima intervista rilasciata ad un giornale italiano, Lagarde usa toni poco allarmanti nei confronti dell’Italia, confermando che il monitoraggio speciale sui nostri conti non sia più necessario, la stessa si dichiara ottimista sulla nuova riforma del lavoro.

Spostandoci sui mercati, inizio di settimana positivo (Piazza Affari lunedì +0,36% – martedì +3.68%), giornate negative invece quelle di mercoledì e giovedì (rispettivamente -2,42% e -2,01%).
Questo movimento altalenante è da attribuire sostanzialmente a due fattori: da un lato le voci di un possibile downgrade per Francia e Olanda da parte di Moody’s e, dall’altro, una fragilità dello Stato spagnolo che però ha ben reagito al collocamento dei propri titoli di Stato, piazzando 2,54 miliardi di euro sui 2,5 fissati dal tesoro. Bene anche l’asta di Parigi che ha collocato titoli per 7,97 miliardi di euro.

Una considerazione sulla Germania, capofila e punto di riferimento per gli altri Stati europei, va fatta in merito al collocamento dei propri titoli governativi, con un rendimento fissato a 0,25%, il più basso di sempre. Dato, questo, di grande rilievo: se la volatilità dei mercati impazza sugli stati periferici, lo Stato tedesco, di converso, controbilancia la situazione trasmettendo tranquillità e diventando sempre di più un bene rifugio per gli investitori più prudenti.

Non si ferma la discesa dell’Euribor che oggi è così quotato: Euribor 1M 0,41 – Euribor 3M 0,73 – Euribor 6M 1,03 – Euribor 12M 1,35.

Oggi lo spread Btp-Bund torna a far preoccupare ma l’Unione europea sembra ottimista; la borsa chiude bene, Milano +0,80%, anche in vista di un probabile accordo del G20, sulla disponibilità di far erogare al Fondo Monetario Internazionale altri 400 miliardi di dollari per i Paesi in difficoltà.