Dopo un anno sabbatico di pura riflessione, torna l’appuntamento classico con il ciclismo amatoriale piacentino. È il 13° Gran Prix “Piacenza e … i 4 Cantoni”, una manifestazione che si snoderà in tre diverse fasi: il Trofeo Luigi Ziliani del 25 aprile, il trofeo Attilio Marchionni – Circuito Facsal – martedì 1° maggio ed infine Gran finale con il trofeo del 6 maggio. Il ricavato del trittico andrà interamente alla Croce Rossa Italiana. Accanto a queste tre manifestazioni, un’altra altrettanto importante prenderà il via il 1° maggio: “Una corsa per la vita”, 1° trofeo Francesco Montenet. Il ricavato sarà interamente devoluto all’associazione onlus La Cuccia, che si occupa di persone affette da disagio psico-fisico.
Questa mattina alla presentazione dell’evento, nella sala Cattivelli del Comune, Marco Cotti presidente provinciale di ACSI (Associazione Centri Sportivi Italiani) e Stefano Perrucci, della Commissione consiliare 3 “Servizi sociali e sport”.
“Si tratta – ha dichiarato Perrucci – di manifestazioni particolarmente importanti, ovviamente non solo per il loro carattere associativo-agonistico, ma soprattutto per la forte valenza benefica. Per queste ragioni il Comune non può che essere orgoglioso di sopportare l’ACSI in questo. La vicinanza è totale e l’impegno è consolidato da una tradizione che dura da diversi anni”.
TRE GARE E “UNA CORSA PER LA VITA” – Il 13° Gran Prix sarà composto, anche quest’anno, da tre gare su circuiti chiusi al traffico. “Grande impegno – ha continuato Perrucci – da parte della Polizia Urbana per garantire la sicurezza di tutti i partecipanti”.
Lo scopo di tutte le manifestazioni sarà quello di raccogliere fondi per l’associazione La Cuccia e per la Croce Rossa Italiana.
“L’obiettivo – ha ricordato Marco Cotti – non è solo quello di divertirsi sulla bicicletta. Lo scopo principale è quello di far beneficenza per due enti molto importanti. Il trittico sosterrà la Croce Rossa, mentre Una corsa per la vita” l’associazione La Cuccia. Si tratta di un’associazione che lavora con persone affette da disagi psico fisici”.
E ha continuato: “credo sia molto importante fare qualcosa per chi non è fortunato quanto noi. La solidarietà ha effetti positivi anche su noi stessi. A me fa stare bene tornare a casa e saper di aver aiutato il prossimo, di aver fatto qualcosa di concreto per gli altri. E’ una sensazione di gioia e di pienezza immensa”.