Confronto dei candidati sindaco alla Circoscrizione1

Continua il tour de force dei candidati sindaco per il comune di Piacenza. Ieri sera, in una Circoscrizione 1 gremita, erano tutti presenti per rispondere alle domande preparate dai comitati e di zona.

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Tra i molti punti toccati, sicurezza, rivitalizzazione del centro storico, Ztl e recupero degli edifici storici cittadini. Non è mancato, tra gli argomenti di discussione, anche Palazzo Uffici che, come vedremo, ha fatto emergere la divergenza verso il progetto di tutti tranne uno dei candidati.

Ma andiamo per ordine.

SICUREZZA – i candidati si sono ritrovati quasi tutti concordi nel  valorizzare e incentivare il lavoro della Polizia Municipale, anche se in modo leggermente diverso.

Gallini, dell’Udc, ha proposto “meno vigili negli uffici e più nelle strade”. Questo per garantire controlli più stringenti, in particolare verso i cittadini stranieri.

Solenghi, di Piacenza Bene Comune, è apparso il meno ‘ossessionato’ dalla sicurezza. Per questo ha auspicato che il lavoro dei vigili sia indirizzato più sul controllo dellle in frazioni viabilistiche che nella repressione.

Paparo, del Pdl, ha concentrato la sua attenzione sulla tecnologia, che andrà incentivata (come per esempio le telecamere) anche se la Municipale, per lui, è un corpo di polizia fondamentale e al quale vanno dati sempre più mezzi.

Polledri, della Lega Nord, ha invece annunciato che, se diventerà sindaco, “dovremo riprendere il controllo della città”. Prevenzione e repressione, sono sembrate le due parole che racchiudono il suo pensiero sul tema, anche a fronte, ha ricordato, di un aumento del 18% dei reati predatori.

Quagliaroli, del Movimento 5 Stelle e Pietro Tansini, del partito dei Pensionati, e Dosi, del Partito Democratico, in linea con i colleghi hanno parlato di un buon lavoro svolto dalla Municipale, che andrebbe reso sempre più in rete con le altre forze di polizia.

RECUPERO EDIFICI STORICI – Qui si è registrato lo scontro, anche se ‘nel dibattito’ tra i candidato Dosi e Tansini. Con quest’ultimo che ha accusato l’ultima amministrazione di aver investito su opere “più utili alle aziende che hanno avuto in appalto i lavori che ai cittadini”. Mentre il democratico ha risposto che, per recuperare alcuni edifici, “bisogna prima capire quali sono di competenza comunale e quali invece demaniale. Sui primi abbiamo fatto il possibile”.

Quagliaroli ha proposto, per il loro recupero, di concedere l’occupazione del suolo pubblico dietro corrispettivo impegno di mettere a disposizione risorse per l’abbellimento degli edifici del centro.

Sempre Tansini  ha proposto l’abbattimento dei capannoni, sorti successivamente, sui Bastioni di Porta Borghetto, per tornare ad avere una zona ricostruita secondo i canoni storici.

Ancora Dosi ha spiegato che ora il bene più importante, sul quale si concentrerà la sua attenzione, sarà quello della Chiesa del Carmine, per la quale sono in arrivo dallo stato 3 milioni di euro.

Polledri sul recupero degli edifici storici ha sottolineato lo strumento del federalismo demaniale, che da la possibilità di una maggiore sinergia pubblico – privato. Comunque, ha sottolineato il leghista, bisogna utilizzare meglio i soldi della Fondazione di Piacenza e Vigevano anche in questo senso.

Paparo, sul tema, ha invece proposto di tornare a dare più importanza agli strumenti urbanistici come, per esempio, il progettare un nuovo Pcs che abbia lungimiranza nel prossimo futuro. Anche per il importante il coinvolgimento dei privati, sempre con un cooridinamento pubblico.

Solenghi, contrario come la Quagliaroli a ulteriore cementificazione, ha invece puntato il dito contro scelte ‘scellerate’ dell’ultima amministrazione,  “solo per ripagarsi campagne elettorali” ha spiegato.

Infine Gallini ha proposto il coinvolgimento dell’università cittadina, che permetterebbe sia la progettazione che il risparmio di fondi.

PALAZZO UFFICI – Da sempre uno dei temi più spinosi, ha visto sostanzialmente tutti d’accordo nel giudizio negativo verso il progetto di aggregazione degli uffici comunali, tranne Dosi.

Per lui, infatti, le sette sedi comunali “hanno costi altissimi e aggregarle permetterebbe un risparmio di 600 mila euro all’anno”.

Unanime, invece, il ‘no’ da parte degli altri sei candidati: Gallini ha parlato di puntare sull’ospedale militare per aggregare gli uffici comunali, che potrebbe diventare “un altro polmone verde della città”.

Solenghi si è detto d’accordo con Gallini, mentre Paparo ha giudicato il progetto di Palazzo Uffici “valido 30 anni fa” puntando la sua proposta sulla digitalizzazione degli uffici esistenti.

Polledri ha affermato “non ce lo possiamo permettere dal punto di vista economico” e ha presentato l’idea di utilizzare la zona di via Beverora che potrebbe essere alzata di un piano a costi ridotti.

Tansini ha portato l’esempio del Duc di Parma, che aggrega tutti gli uffici della città Ducale, ma ij quel caso è presente un parcheggio con quasi 1200 posti auto. Si è comunque dichiarato favorevole a sostenere l’informatizzazione degli uffici, che permetterebbe di renderli, di fatto, uniti nel lavoro.

Quagliaroli, poi, ha ribadito il pensiero del suo movimento, con il ‘no’ a nuove opere in città, con la contrarietà a Palazzo Uffici e la disponibilità, invece a pensare a opere di riqualificazione dell’esistente.

COMMERCIANTI – Anche questo nodo spinoso da sempre, in particolare nell’ultimo periodo. Quagliaroli ha proposto di aumentare gli eventi in città, che servirebbero, non solo a rivitalizzare l’economia, ma anche come controllo sulla sicurezza del centro.

Tansini ha concentrato la sua attenzione sui parcheggi, con la possibilità di rendere edificabile la Pertite.

Anche Dosi ha parlato di aumentare i parcheggi, ma ha proposto che i negozi del centro vengano indirizzati, per la scelta di cosa vendere, dall’amministrazione, così da poter differenziare l’ofefrta (su 500 nel centro la maggioranza sono di abbigliamento).

Polledri, sempre sui parcheggi per aumentare il passaggio delle persone verso gli esercizi commerciali, ha concentrato l’attenzione sui pargheggi della Cavallerizza, chiedendo ai commercianti uno sforzo, dietro sgravi del costo dei parcheggi, per mettere le auto nel parcheggio a apagamento lasciando così liberi i posti in centro.

Paparo, dal canto sua, ha portato ottimismo sul progetto di Piazza Cittadella. “Sono state fatte delle verifiche, non vorrei credere che siano state fatte inutilmente, quindi spero si possa fare un parcheggio nella zona” ha detto, proponendo anche una riduzione del plateatico con incentivi per qui commercianti che propongono iniziative che attirino gente in centro.

Solenghi crede, a differenza dei colleghi, che il progetto in Cittadella porterebbe un danno ai commercianti del mercato , visti i tempi lunghi di realizzazione. Infine si è dichiarato contrario all’arrivo di Eataly, la catena di ristorazione, che potrebbe penalizzare i commerciati della zona.

In conclusione Gallini si è detto d’accordo con il progetto del aprcheggio alla Cittadella, sempre con il supporto dell’università, mentre, in accordo con Quagliaroli, ha auspicato che l’ente fiera sia piuù collegato con la città e anche con l’omologo di Milano, per avere uno scambio più intenso di pubblico.