Dibattito atipico e, per questo, ancor più stimolante attende i candidati sindaco al comune di Piacenza. Si tratta del confronto, organizzato dall’associazione Via Roma Città Aperta, sui temi dell’integrazione e della multiculturalità, in programma domani, venerdì 20 aprile in via Tibini, all’angolo con via Roma. Le questioni aperte sono già state presentate ai sette candidati, così da permettere agli esponenti dei vari schieramenti di poter dare risposte concrete alle varie tematiche. Di seguito vi anticipiamo le domande che i responsabili di Via Roma Città Aperta hanno preparato e verranno affrontate durante la discussione, aperta a tutta la cittadinanza.
RECUPERO DEL QURTIERE
La precedente amministrazione si è impegnata molto nel settore delle opere pubbliche, queste hanno riguardato vari problemi della città e prioritariamente la viabilità. Poco invece è stato fatto per migliorare le vie interne al quartiere. Cosa pensa di fare in merito a:
sistemazione dei marciapiede e delle vie (Via Tibini nella quale ci troviamo è un esempio chiaro di un errato intervento che costituisce un pericolo per i pedoni, e ciclisti, le madri con i passeggini, le carrozzine dei disabili)
abbattimento delle barriere architettoniche
illuminazione stradale (impianti vecchi, che, oltre ad essere poco decorosi per un quartiere storico, disperdono la luce nell’alto dei palazzi)
contenitori per la raccolta differenziata
segnaletica stradale (ad esempio: le nuove strisce pedonali su alcune vie con pavimentazione in pietra, appena installate, si sono frantumate ….)
pulizia nei giardini ed incremento delle panchine
LE ATTIVITA’ COMMERCIALI
Il commercio di vicinato, così storicamente presente nel nostro quartiere, è in massima parte scomparso o vive situazioni di forte sofferenza, cosa pensa di fare in proposito?
I negozi sfitti si presentano in uno stato di pietosa desolazione, sporchi e malandati: ritiene che si possa fare qualcosa per incentivare o obbligare i proprietari a tenerli almeno puliti e in uno stato di decoro?
ORDINE PUBBLICO
I regolamenti comunali in vigore, sia recenti che passati, prescrivono che i cittadini e i negozianti provvedano alla pulizia e all’ordine del marciapiede antistante l’abitazione o il negozio; quali strumenti intende adottare per far sì che tale norma sia conosciuta da tutti e rispettata?
Egualmente, in merito alla proibizione del consumo di bevande alcoliche o non negli esercizi non adibiti alle consumazioni e nei paraggi di questi, come intende far conoscere e rispettare la norma di regolamento?
Gli abitanti del quartiere si lamentano del fatto che assai spesso sulla strada si trovano vetri di bottiglie rotte, specie dopo il sabato e la domenica. Non crede che sarebbe meglio che l’Azienda Iren installasse dei contenitori per il vetro di piccole dimensioni anche lungo la strada? In altre città si è imposto ai rivenditori di bevande in vetro di chiedere una cauzione per il vuoto, da restituire quando questo viene riconsegnato. Crede che una tale prassi potrebbe essere applicata almeno nel nostro quartiere? Ed ancora: assai spesso la strada viene usata per urinare: cosa intende fare per questo problema, visto che nella strada stessa si consumano bevande e non esistono servizi igienici, né sulle vie, né nei giardini, tanto che le madri che accompagnano i figli ai giardini, sono costrette a far fare la pipì ai bimbi contro le piante?
Cosa pensa di fare perché il quartiere sia più pulito. Vista la forte presenza di gente nella via, non sarebbe il caso che l’Amministrazione imponesse a Iren di provvedere alla pulizia di strade e giardini con una maggiore frequenza, come viene fatto nel centro?
GLI STRANIERI
Cosa pensa del diritto di cittadinanza agli stranieri che vivono in Italia, che viene richiesto da numerose forze politiche, da molte associazioni e anche dal Presidente Napolitano? Ed in particolare ritiene che possa bastare il così detto “ius soli” o si debba estendere il diritto anche ad a chi non è nato nel nostro paese, ma ci vive e ci lavora?
Cosa ne pensa di accogliere nel Consiglio Comunale un ulteriore consigliere in rappresentanza della popolazione straniera, come hanno fatto in molte città?
Cosa intende fare per contrastare il lavoro in nero che viene svolto sia da italiani che stranieri?
Cosa intende fare perché nel quartiere non si affittino abitazioni fatiscenti e non rispondenti alle norme igieniche e di sicurezza rispetto al principio di “un tanto a letto”?
E’ al corrente che molte persone, sia Italiani, che stranieri, dormono la notte nella stazione ferroviaria o sui treni in sosta e cosa pensa si possa fare per una situazione che, a causa della recessione rischia di diventare sempre più preoccupante?
Cosa intende fare per i “mediatori culturali”, indispensabili per favorire i processi di integrazione degli stranieri? Non ritiene che questi debbano avere uno spazio nel quartiere che più risente dell’arrivo di migranti?
NUOVE STRUTTURE
L’Associazione “Via Roma città aperta” ritiene indispensabile che nel quartiere si recuperino spazi di aggregazione per promuovere manifestazioni culturali sia della popolazione storica, che delle diverse etnie presenti. In particolare propone che il Comune si faccia carico di reperire uno spazio nell’area del Cinema Roma, che verrà presto ristrutturata e adibita ad uso residenziale e commerciale. Cosa pensa di questo progetto? Ed ancora l’associazione intende promuovere le seguenti iniziative:
◦ apertura di una Libreria e Edicola Multietnica
◦ apertura di una sezione della biblioteca
◦ realizzazione di corsi di formazione (informatica, risparmio, legalità, salute e prevenzione, antichi mestieri, riqualificazione professionale ecc)
◦ realizzazione di doposcuola per i bambini ed in special modo stranieri, che non possono essere aiutati dai genitori per fare i compiti a casa
◦ apertura di una sala di incontro per le donne , in special modo quelle di fede mussulmana, che hanno bisogno di incontrarsi
◦ attività sportive per bambini e ragazzi
Come pensa che l’Amministrazione possa sostenere le iniziative per le quali vi è già una disponibilità da parte di volontari sia italiani che stranieri?
AGENZIA DI QUARTIERE
A nostro vedere l’Agenzia, a fronte di un notevole investimento di denaro da parte dell’Amministrazione, si è scarsamente impegnata nel sociale, non riuscendo in quel “ricompattamento culturale” che avrebbe dovuto salvaguardare la cultura storica del quartiere e promuovere quella dei nuovi arrivati. Crede di doversi impegnare nella prosecuzione dell’esperienza svolta? E se sì, a quali condizioni e con quali investimenti?