Una rassegna dedicata al regista inglese Ken Russell, scomparso lo scorso anno. E’ l’iniziativa dell’associazione Amici di Teatro Gioco Vita e della Fondazione Cineteca Italiana di Milano per celebrare uno degli autori più controversi e geniali della storia del cinema. Si parte Sabato 21 Aprile con la visione di “Donne in amore” e “Stati di allucinazione”. Si prosegue Lunedì 30 aprile con “I diavoli” e “Tommy”. Entrambe le serate al Teatro Filodrammatici e con inizio alle 20,30.
KEN RUSSEL
Ken Russell era considerato “il cattivo ragazzo del cinema inglese” ma la sua genialità fu ben presto proclamata. Due parole sul regista dello scandalo, spesso soprannominato “il selvaggio del cinema britannico” o “l’apostolo dell’eccesso”, che si è spento di recente, a 84 anni, dopo una serie di ictus. Ad annunciarne la scomparsa è stato il figlio Alex Verney-Elliott, affermando che il regista del controverso I diavoli è morto «in pace e con il sorriso sulle labbra». La quarta moglie di Russell, Elize Tribble, si è detta «distrutta» dalla sua scomparsa, che ha definito «completamente inaspettata». Il regista, ha detto la vedova alla BBC, aveva da poco accettato di dirigere una versione musical di Alice nel paese delle meraviglie e stava lavorando alla sceneggiatura e scegliendo il cast. Inoltre, Russell aveva accettato di presenziare a un incontro/dibattito nell’ambito della rassegna organizzata al Teatro dei Filodrammatici dall’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita con la Fondazione Cineteca Italiana di Milano ed Eleonora Bagarotti, che ha raccolto nel libro Tommy (uscito ora per i tipi No Reply) una delle ultime interviste del regista. Russell lascia una serie di opere cinematografiche e per la televisione inconfondibili ed estreme. Sesso e sangue erano due degli ingredienti favoriti dal regista, la cui missione era fare film che stupissero e che non lasciassero gli spettatori indifferenti. «Svegliali!» era uno dei suoi motti e le sue pellicole restavano decisamente impresse e facevano parlare di sé. Prima fra tutte Donne in amore, che nel 1969 gli valse una nomination all’Oscar ma anche una valanga di critiche per una scena di lotta tra uomini nudi (Alan Bates e, guarda caso, Oliver Reed) e poi I diavoli, presentato nel 1971 alla Mostra del Cinema di Venezia, che finì vittima della censura italiana. E poi ancora Stati di allucinazione, Messia Selvaggio e Valentino. Moltissime le sue opere basate su tematiche musicali, oltre a Tommy. Ma occorre ricordare anche l’aspetto teatrale del regista, che per certi aspetti riusciva a rendere il suo cinema teatrale. In Italia, fece scandalo una sua produzione di Bohème allo Sferisterio di Macerata nel 1984. Russell, in precedenza, aveva firmato una altrettanto controversa Madame Butterfly a Spoleto, ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale, che si chiudeva con l’esplosione della bomba atomica su Hiroshima ed altre produzioni, che suscitarono sempre sia grande scandalo che vivaci consensi.