La dottoressa Daniela Aschieri, responsabile di Progetto Vita, ospite quest’oggi di Pomeriggio 5, trasmissione condotta da Barbara D’Urso che ha dedicato l’intera puntata alla morte di Piermario Morosini, il centrocampista 25enne del Livorno morto in campo durante il match contro il Pescara. La dottoressa Aschieri da tempo si batte per un utilizzo generalizzato e consapevole del defibrillatore da parte del maggior numero possibile di cittadini perché, come spiega, l’arresto cardiaco è tanto diffuso quanto imprevedibile ed è importante la tempestività con cui si interviene. Proprio Morosini sarebbe morto per attacco cardiaco, tra l’altro lo stesso giorno in cui anche a Piacenza un calciatore della categoria amatori ha subito il medesimo attacco. Massimo Proietti, 45 anni, si è però salvato proprio grazie ad un defibrillatore disposto sul campo dove è avvenuto il fatto, quello della Vittorino da Feltre, proprio da Progetto Vita. Per questo motivo la Aschieri e il suo progetto, ormai noto e ammirato in tutto il mondo, sono saliti alla ribalta con il medico piacentino conteso da radio e televisioni nazionali alla ricerca di un suo parere. A Pomeriggio 5, ha iniziato con un breve riassunto del concetto che sta alla base di Progetto Vita per poi ribadire l’importanza della presenza di un defibrillatore a bordo campo, presidio non ancora reso obbligatorio. “Non è possibile che su un campo di calcio di serie B”, spiega la Aschieri, “non ci sia un defibrillatore pronto all’uso”. “Il defibrillatore”, ha puntualizzato, “possiede una funzionalità intelligente che gli impedisce di emanare il proprio impulso in caso il malore non sia dovuto ad un attacco cardiaco. In altre parole se l’apparecchio percepisce il cuore battere si blocca. Considerando che l’attacco di cuore è una delle cause più diffuse, impiegare per prima cosa il defibrillatore rappresenta un intervento tempestivo, efficiente e privo di rischio in caso di diagnosi sbagliata” conclude la Aschieri.