“La Regione Emilia Romagna, a fronte dei pesantissimi tagli operati dal governo Berlusconi nel settore della Sanità, 1,5 miliardi in tre anni, ha compiuto una scelta netta: salvaguardare la qualità dei servizi e se possibile migliorarla, in un’ottica di efficientamento e di rivoluzione organizzativa. Anche la decisione di centralizzare il servizio di risposta del 118 va esattamente in questa direzione”. E’ la valutazione formulata dal consigliere regionale piacentino del Partito Democratico Marco Carini, che interviene nel dibattito sulle ricadute nella nostra provincia dell’accorpamento del servizio di centralino sanitario relativo alle emergenze. “In questi giorni in tanti si sono chiesti legittimamente – sottolinea Carini – se la centralizzazione del 118 potrà avere effetti negativi per la salute dei nostri cittadini e se al mondo del volontariato, che in fatto di assistenza sanitaria nel nostro territorio svolge una funzione fondamentale, verranno tolte importanti prerogative.
L’Assessore regionale alla Sanità Carlo Lusenti, con il quale ho parlato nei giorni scorsi, mi ha fornito importanti rassicurazioni. Laddove la centrale unica per il 118 è stata già realizzata, in Romagna e in alcune province della Lombardia, infatti non ha avuto effetti negativi. Anzi, Lusenti ha spiegato che grazie all’entrata in funzione di un software innovativo di navigazione, sarà possibile dalle ambulanze localizzare automaticamente i luoghi da dove arrivano le chiamate d’emergenza, eliminando eventuali errori discrezionali e guadagnando istanti preziosi nei tempi di risposta”.
“Se anche sul nostro territorio entrerà in funzione il nuovo sistema – conclude Marco Carini – il mondo del volontariato dovrà continuare a rivestire la capitale importanza che ha sempre avuto. Come ha chiesto il sindaco di Piacenza Roberto Reggi, per garantire continuità e il miglior servizio possibile sarà molto importante prevedere momenti di confronto e di coinvolgimento con le istituzioni locali, con i cittadini e con il mondo del volontariato”.