Ai giardini Margherita si sono presentati alla città i candidati della lista civica “Sveglia”, un gruppo di giovani di diversa provenienza politica e culturale fino ad oggi mai scesi in campo in prima persona e che hanno scelto per le elezioni del 6 maggio di appoggiare la candidatura di Andrea Paparo.
Dopo l’inaugurazione di Officina Attiva, laboratorio di idee destinato ai giovanissimi situato in via Alberoni, Paparo per la presentazione ha scelto i giardini Margherita: «Crediamo – ha detto il candidato sindaco – che sia una delle zone più belle della città. Dire che è stata sottovalutata è un eufemismo. È la zona in cui – per usare un termine alla moda – lo spread tra la bellezza dei luoghi il cattivo lavoro del Comune è ai massimi livelli. Ma noi non siamo qui per fare polemica o per fare un bilancio degli anni passati, siamo qui per disegnare, sognare e realizzare i prossimi dieci anni». La lista è nata sulle orme del movimento messosi in moto su Facebook con la creazione del gruppo di discussione “Sveglia, svegli, sveglia!”, dove alcuni cittadini hanno condiviso idee e progetti che oggi trovano le gambe nella civica a sostegno di Paparo. Una civica che, come ha detto dal palco dei Margherita il candidato Davide Baldini, mette in campo «energia pulita per Piacenza». Sveglia conta su trentadue persone di età media inferiore ai 40 anni. A questo proposito, Paparo si è detto «felice del fatto nessuna di queste persone mi abbia chiesto niente: tutte hanno provenienze culturali e politiche diverse, ma nessuno di loro si sofferma a guardare il passato, bensì pensa al futuro».
Tra i volti nuovi che hanno preso parte alla presentazione di Sveglia figurano anche quelli dell’architetto Valentina Elmiger, candidatasi per contribuire a migliorare gli spazi pubblici della città, che «oggi vengono vissuti più come un corridoio che come un salotto», dell’avvocato Luca Grassini, che ha in mente un’idea di sicurezza legata non tanto a un ulteriore aggravio di compiti per le forze dell’ordine quanto alla necessità di portare gente nelle aree meno vive della città, dell’imprenditore Paolo Garetti, che vede tante città italiane sfruttare contributi che permettono di cambiare volto alle città senza gravare sulle casse comunali e che non capisce perché Piacenza non si voglia mettere in gioco in questo senso, e quella dell’ingegnere Marco Perazzi, che darà un contributo deciso sul fronte delle tecnologie e dei nuovi strumenti, da intendersi «non come la possibilità di mettere un “mi piace” o di condividere una foto ma come l’opportunità di realizzare servizi rapidi, meno dispendiosi e comodi per i cittadini».
«Questa – ha concluso Paparo – è una lista generazionale. Significa che un ha linguaggio in comune con un mondo che cambia velocemente e che la politica e la pubblica amministrazione non riescono a percepire bene.