La stagione musicale del teatro Verdi prosegue sabato 31 marzo (ore 21) con lo spettacolo Oblivion show 2.0: il sussidiario, per la regia di Gioele Dix. “Oblivion show 2.0: il sussidiario” è un compendio irresistibile di musica e comicità. Non un semplice aggiornamento ma una vera e propria evoluzione dello stile Oblivion che riesce a mescolare Lady Gaga con J.S. Bach e Tiziano Ferro con William Shakespeare. Con la consueta eleganza e irriverenza, i cinque madrigalisti post moderni raccontano storie epiche o semplici avvenimenti quotidiani giocando continuamente con la musica. Il più delle volte li vediamo massacrare canzoni e testi famosi e ricomporli in modi surreali, altre volte si cimentano con virtuosi esercizi di stile e canzoni originali.
Come in ogni sussidiario che si rispetti, in questo nuovo spettacolo troviamo tutte le materie: dal solfeggio alla storia, fino alla grande letteratura italiana dove Dante e Pinocchio cantano le loro avventure in soli sei minuti.
Gli Oblivion giocano per tutto lo show, indossando le vesti ora di innocenti boy-scout alle prese con un losco disturbatore, ora rievocando le fumose atmosfere del Cafè-Chantant. Il cronometro scorre inesorabile e con un ritmo forsennato tra motivetti retrò e sonorità tecno. Ma Oblivion Show 2.0 il sussidiario non è solo corse contro il tempo, travestimenti e giocoleria musicale. Nel susseguirsi degli sketch, tra un cazzotto e una canzone mimata, si nasconde uno sguardo impietoso sull’attualità e su una società che assomiglia sempre di più a una parodia.
Gli Oblivion sono un mimo-sputafuoco, un’urlatrice emiliana, un musicista medievale, una ballerina di tip tap, un norcino umbro. Gli Oblivion sono i cinque miracolati dalla banda larga, i cinque punti del governo del cantare, i cinque anelli delle obliviadi, i cinque gradi di separazione fra Tito Schipa e Fabri Fibra, i cinque madrigalisti post-moderni. Per anni hanno fatto Musical per amore del Musical e per mangiare col Musical. Sognavano di morire per amore e nel frattempo stavano morendo di fame. Gli Oblivion hanno un sacco di maestri fra cui il Quartetto Cetra, Rodolfo De Angelis, Giorgio Gaber, i Monty Python. In realtà non hanno mai incontrato nessuno di questi maestri i quali, sicuramente, negherebbero di conoscerli. Gli Oblivion giocano con la musica e il teatro. Sono un OGM che svaria tra nostalgia e modernità, tra giocoleria e cabaret, tra intrattenimento leggero e satira di costume, tra Bologna e Trieste, tra il dire e il fare, tra moglie e marito, tra virgolette, tra feltro e feltro, tra l’altro.
Per informazioni e l’acquisto dei biglietti è possibile contattare l’ufficio del teatro “G. Verdi” (presso l’ex Macello, Largo Gabrielli, 2 – 29017 Fiorenzuola d’Arda), aperto dal martedì al sabato dalle ore 10 alle ore 12.30. Tel. 0523/985253; fax 0523/982680; teatroverdi@comune.fiorenzuola.pc.it.