Dopo l’ottimo riscontro dell’anno passato, il Goethe-Zentrum di Piacenza organizza un nuovo ciclo di conferenze dedicate ai «Pittori tedeschi tra Sette e Novecento». Si tratta di tre incontri a cadenza mensile, affidati allo storico dell’arte piacentino Alessandro Malinverni (Università di Milano). Gli appuntamenti vogliono promuovere la conoscenza di tre artisti di lingua tedesca che hanno operato nell’epoca del Neoclassicismo, del Romanticismo e dell’Art Nouveau tra Germania, Svizzera, Austria e Italia. Grazie alle videoproiezioni il pubblico potrà intraprendere un viaggio alla scoperta di personalità affascinanti e di opere d’arte uniche, sul filo dello scambio culturale e artistico fondato sulla sensibilità per la natura, la poesia e la pittura che da sempre accomuna il nostro paese e l’area germanica. A ribadire l’importanza dell’arte nell’esistenza umana fu lo stesso Johann Wolfgang von Goethe, figura chiave del primo incontro dedicato a Tischbein: «Non c’è via più sicura per evadere dal mondo, che l’arte: ma non c’è legame più sicuro con esso che l’arte».
Giovedì 29 marzo 2011 alle ore 17 30: “Preziose passioni: l’arte di Gustav Klimt”
Figlio di un orafo e cesellatore originario della Boemia, Gustav (1862-1918) frequentò fino al 1883 la Scuola statale d’arte e mestieri di Vienna. Nel 1897 fondò con alcuni colleghi austriaci il movimento artistico della Secessione Viennese, divenendone in breve il pittore più rappresentativo. Carattere peculiare del suo stile è la tendenza al simbolismo e a evocare piuttosto che rappresentare la realtà, attraverso la resa bidimensionale delle forme e un sapiente accostamento di colori sgargianti e preziosi. La conoscenza dei mosaici bizantini di Ravenna nel 1903 lo indusse a prediligere vaste e splendide superfici cromatiche isolate, messe in risalto da una linea di contorno ora morbida e flessuosa, ora più angolosa e secca. Divenne ben presto uno degli artisti più famosi del Novecento: ancora oggi le sue opere, in primis il Bacio (1907-1908) sono tra le più conosciute.
ALESSANDRO MALINVERNI
Nato a Piacenza nel 1982, è autore di varie pubblicazioni sulla storia dell’arte emiliana tra Sette e Novecento, ha partecipato a cinque convegni internazionali (Parigi, Torino, Parma, Madrid) e tenuto numerose conferenze. Recentemente ha co-curato la sua terza mostra, Parma. Immagini della città dal Ducato all’Unità d’Italia (Parma, Palazzo Bossi Bocchi, 19 novembre 2011 – 19 febbraio 2012) e la sezione delle opere d’arte antica dell’esposizione sullo scultore milanese Adolfo Wildt: Wildt. L’anima e le forme tra Michelangelo e Klimt (Forlì, Musei di San Domenico, 28 gennaio – 24 giugno 2012).