Al \”Piacenza Jazz Fest\” il \”Tchicai – Fewell – Gartmayer Trio\”

La manifestazione “Piacenza Jazz Fest” prosegue venerdì 23 marzo con la rassegna “Jazz Club!”, che propone il concerto del Tchicai – Fewell – Gartmayer Trio, in programma alle ore 22.00 presso il circolo culturale “Milestone” di Piacenza (Via Emilia Parmense 27), sede dell’Associazione “Piacenza Jazz Club”

Radio Sound

Sul palco un trio di virtuosi del jazz contemporaneo: John Tchicai al clarinetto basso e sax tenore, Garrison Fewell alla chitarra e Susanna Gartmayer al clarinetto basso, che promettono un sound inedito.

Il clarinettista e saxofonista John Tchicai, figura chiave del free-jazz storico, è nato nel 1936 a Copenaghen da madre danese e padre congolese ed è tra le figure di spicco della “new thing” jazzistica esplosa a New York negli anni ’60, ma in realtà ha trascorso la maggior parte della sua carriera nel promuovere la causa del jazz d’avanguardia nel Nord Europa. Ha iniziato a suonare il violino all’età di dieci anni e a sedici anni è passato al clarinetto e al sax alto, focalizzandosi su quest’ultimo presso il Conservatorio di Musica della Danimarca. Verso la fine degli anni ’50 ha iniziato a girare sulla scena jazz del nord Europa e nel 1963 si è trasferito a New York per immergersi nell’epicentro del free jazz. Qui è diventato presto partner musicale di artisti quali Don Cherry, Archie Shepp, Albert Ayler. Ha fondato il “New York Art Quartet”, con Roswell Rudd, Lewis Worrell e Milford Graves ed è stato saxofonista nel “New York Contemporary Five”. Ha inciso con Albert Ayler, John Coltrane (nella leggendaria pietra miliare del jazz “Ascension”), Carla Bley e persino con John Lennon. Nel 1966 Tchicai è tornato in Danimarca e ha fondato il grande ensemble “Cadentia Nova Danica”, che ha diretto fino al 1971. Poco dopo, ha ridotto le esecuzioni per concentrarsi sulla didattica a tempo pieno. Nel 1977 è tornato in studio e negli anni ’80 si è unito alla “Pierre Dorge’s New Jungle Orchestra”. Nel 1990, Tchicai ha ricevuto una sovvenzione a vita per le prestazioni jazz del Ministero danese della cultura e l’anno successivo si è trasferito in California, dove lui e la moglie tastierista hanno fondato i gruppi “John Tchicai & the Archetypes” e “John Tchicai Unit”.

Il chitarrista americano Garrison Fewell, di estrazione certamente più “mainstream”, si fa notare per un approccio elegantissimo alla sei corde. Nato a Charlottesville (Virginia) e cresciuto a Philadelphia (Pennsylvania), comincia lo studio del blues acustico e della stride guitar all’età di undici anni, suonando musica di Mississippi John Hurt, Fred McDowell e del Reverendo Gary Davis. Nel 1967 inizia a sua attività professionale nell’area di Philadelphia, suonando trascrizioni dei chitarristi di Delta Blues e musica originale acustica improvvisata e partecipando al “The Main Point”, il più importante raduno di musica acustica di Philadelphia. Nel 1972 è in tour in Turchia, Iran, Afghanistan e Pakistan e scopre nuove melodie e nuovi ritmi esotici. Tornato negli Stati Uniti nel 1973, ha studiato chitarra jazz con Lenny Breau e Pat Martino e si è diplomato in chitarra presso il “Berklee College of Music” di Boston, dove insegna chitarra dal 1977. Fewell ha divulgato il suo ottimo metodo di approccio all’armonia jazz, all’improvvisazione e alla chitarra nella maggior parte dei conservatori Europei; al Conservatorio di Rotterdam ha iniziato a collaborare con grandi artisti jazz olandesi, come il pianista Cees Slinger. Ha, inoltre, suonato al “North Sea Jazz Festival” in duo con il pianista americano Dave Frank. Nel 1989 si è trasferito a Parigi, dove ha insegnato presso l'”American School of Modern Music” e si è esibito nei più famosi jazz club dell’area di Saint Germain des Pres. Nell’estate dello stesso anno ha concluso un tour italiano con un’esibizione a “Umbria Jazz”. Nel 2006 e nel 2007 è stato docente ai “Seminari Nazionali di ArquatoJazz”, organizzati da “Piacenza Jazz Club” in collaborazione con il Comune di Castell’Arquato (PC). Fewell ha formato un duo con il pianista americano Alex Ulanowsky, con cui è stato in tour nei maggiori conservatori olandesi, in Belgio e in Austria, con concerti e workshop anche a Milano, Verona e Lugano. Ė autore di diverse incisioni, tra le quali ricordiamo Are You Afraid of the Dark? con il bassista Cecil McBee, il pianista Laszlo Gardony e il batterista Matt Wilson; Reflection of a Clear Moon, selezionato come “Top Ten Jazz Albums of 1997” dal “Philadelphia Inquirer”; Birdland Session, con la partecipazione del pianista Jim McNeely, del bassista Steve LaSpina e del batterista Jeff Williams; City of Dreams, con il pianista George Cables, il saxofonista Tino Tracanna, il bassista Steve LaSpina e il batterista Jeff Williams. Fewell continua a suonare, insegnare e registrare, sia in Europa, sia negli States.

Susanna Gartmayer, clarinetto, clarinetto basso e sax alto, attiva da tempo in territori free-rock, progressive e avant-jazz europeo, è nata a Vienna nel 1975 e lavora nel campo dell’improvvisazione “multi-ideomatic”, la musica rock sperimentale e multimediale della ricerca sonora. Ha studiato presso l'”Accademia di Belle Arti” di Vienna e la “Glasgow School of Art” (master per la pittura e incisione nel 2000) e ha preso lezioni private di saxofono, clarinetto basso e composizione; ha, inoltre, studiato armonia jazz e ritmica al Conservatorio di Vienna. Si esibisce dal vivo dal 2004 ed è membro della “Vegetable Orchestra”, con cui ha tenuto numerosi concerti in Europa e in Asia dal 2005. Ha all’attivo importanti collaborazioni, tra le quali ricordiamo quella con Roscoe Mitchell. Si è esibita in numerosi festival (Konfrontationen Nickelsdorf, Avant-Art Festival Wroclav, Kaleidophon Ulrichsberg, Viennale, Wien Modern, Huddersfied Festival, Salzburger Festspiele, Wels Unlimited, Interpenetrazione Festival di Graz, Bollwerk Bellouard Friburgo, Bad Bonn Kilbi) e ha, inoltre, partecipato a diverse registrazioni, l’ultima della quali è Broken.Heart.Collector (Discorporate, 2011), un progetto di avant-rock/art-rock, nato dall’incontro con gli austriaci Bulbul e la flautista-vocalist slovena Maja Osojnik.

L’ultimo appuntamento della rassegna “Jazz Club!” è il concerto del Maxx Furian Jazz Time Quartet, in cartellone venerdì 30 marzo con il progetto “L’Equilibrista”.

La manifestazione “Piacenza Jazz Fest”, che si fregia del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è organizzata dall’Associazione culturale “Piacenza Jazz Club”, con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, della Regione Emilia-Romagna, del Comune e della Provincia di Piacenza e l’adesione di alcune realtà istituzionali e imprenditoriali del territorio

Il festival prosegue sabato 24 marzo con un concerto serale e un evento pomeridiano: Ray Anderson’s Pocket Brass Band al teatro “President” di Piacenza (ore 21.15), in collaborazione con “Jazz Network-Crossroads” e la presentazione del libro “Storia del jazz. Una prospettiva globale” di Stefano Zenni alla “Galleria d’Arte Moderna Giuseppe Ricci Oddi” di Piacenza (ore 17.30, presso l’aula didattica), in collaborazione con SIdMA – Società Italiana di Musicologia Afroamericana.