Incontro:\” Scrivere con le figure, il libro illustrato come testo\”

Scrivere con le figure: il libro illustrato come testo. Ne parlerà il regista e responsabile artistico della compagnia d’ombre di Teatro Gioco Vita Fabrizio Montecchi mercoledì 21 marzo alle ore 17 nel Ridotto del Teatro Comunale Filodrammatici di Piacenza. L’incontro, rivolto in modo specifico agli insegnanti ma aperto anche a tutto il pubblico, conclude il ciclo “La scrittura scenica – Scrivere per il teatro”, proposto dal Teatro Stabile di Innovazione diretto da Diego Maj e da Associazione Amici del Teatro Gioco Vita nell’ambito del programma “InFormazione Teatrale”, organizzato con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Un progetto che ha analizzato diversi argomenti legati allo scrivere per la scena attraverso l’esempio di altrettanti spettacoli di Teatro Gioco Vita.

Radio Sound

Il tema della scrittura drammaturgica a partire dal libro illustrato sarà affrontato da Montecchi esaminando lo spettacolo “Ranocchio” tratto dall’opera di Max Velthuijs, uno dei più celebrati autori e illustratori per l’infanzia al mondo, prodotto da Teatro Gioco Vita nel 2009. La regia è di Fabrizio Montecchi, che ha curato anche l’adattamento teatrale insieme a Nicola Lusuardi, le scene sono di Nicoletta Garioni, le sagome di Federica Ferrari (tratte dai disegni di Velthuijs). Lo spettacolo, andato in scena alla fine di gennaio per le famiglie, sarà ripreso per i bambini degli asili nido e delle scuole dell’infanzia da lunedì 19 a venerdì 23 marzo all’Officina delle Ombre e da martedì 15 a venerdì 18 maggio nel Salone Scenografi del Teatro Municipale, sempre alle ore 10.

“Ranocchio” rappresenterà il pretesto per riflettere sulla messa in scena del libro illustrato.

Il ciclo “La scrittura scenica” ha preso il via il 15 febbraio scorso con un incontro su “Scrivere con le parole: la letteratura come testo. L’esempio di Asmodeo” ed è proseguito il 7 marzo, quando Montecchi ha parlato di “Scrivere senza parole: la musica come testo. L’esempio de Il Sogno”.

Un percorso che più che la drammaturgia tradizionale ha voluto in­dagare una forma di scrittura drammaturgica che favorisce la sintesi di tutti i linguaggi della scena, una scrittura che permette la messa in atto simultanea di tutti gli aspetti legati alla progettazione di uno spettacolo: il testo, la sceno­grafia, il lavoro dell’attore, la musica, le luci, per citare solo i principali.