\”Le radici del Romanticismo musicale\”:Dario Bonuccelli al pianoforte

Domenica 18 Marzo, per la rassegna ” Domeniche a Palazzo Farnese” alle 16.30 sono previste Visite Guidate alla collezione di armi antiche. Alle 17 e 30 invece alla Cappella Ducale è in programma il concerto intitolato “Le radici del Romanticismo musicale”. Lo spettacolo vedrà protagonista Dario Bonuccelli al pianoforte.

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DARIO BONUCCELLI (1985) si dedica al pianoforte dall’età di quattro anni, sotto la guida di Luciano Lanfranchi. Si è diplomato nel 2004, presso il Conservatorio “N. Paganini” di Genova, col massimo dei voti, lode e menzione d’onore. Si è perfezionato con Franco Scala, Andrea Lucchesini e Pietro De Maria. Ha frequentato il biennio specialistico ad indirizzo concertistico al Conservatorio Paganini con Marco Vincenzi, laureandosi nel 2011 con la votazione di 110, lode e menzione speciale. Ha frequentato il Corso di perfezionamento triennale in Musica da Camera con Bruno Canino alla Scuola di Musica di Fiesole, diplomandosi col massimo dei voti. E’ diplomato anche in composizione e molti suoi lavori sono stati eseguiti in pubblico.

Contemporaneamente agli studi musicali ha seguito il corso di Laurea in Lettere Moderne presso l’Università di Genova, conseguendo la laurea specialistica, con 110 e lode, con tesi in Storia della Musica.

Presente in moltissimi concorsi nazionali ed internazionali, raccoglie quarantadue primi premi, di cui venticinque assoluti, numerose borse di studio e riconoscimenti speciali.

Ha iniziato giovanissimo a suonare in pubblico. Nel 1998, alla Villa Cilea di Varazze, ha tenuto il suo primo concerto solistico e quattordicenne ha debuttato come solista con l’Orchestra da Camera di Stato del Kazakistan, eseguendo il Concerto K 414 di Mozart con la direzione di Paolo Biancalana. Da allora ha tenuto oltre trecento concerti, in Italia, Francia, Romania, Repubblica Ceca, Olanda, Svezia, Germania, Svizzera, Estonia, Austria, Spagna, Inghilterra, Serbia, Bulgaria e Giappone; ha suonato in sale prestigiose (come il Teatro Bibiena di Mantova, la Wigmore Hall di Londra, il Palazzo Reale di Stoccolma, il Teatro Caio Melisso per il Festival di Spoleto, il Museo Enescu di Bucarest, il Kashihara Theatre di Osaka,…), sia come solista che in varie formazioni da camera e come solista con orchestra. Ultimo importante impegno è stato il Concerto n. 1 di Šostakovič per pianoforte e orchestra, con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo.

Il suo repertorio spazia dal Barocco al Contemporaneo, con particolare attenzione al periodo del primo Romanticismo. Da diversi anni prepara ed esegue programmi monografici dedicati a compositori di cui ricorre un particolare anniversario, tra cui Mozart, Enescu, Chopin, Schumann, Liszt, Mahler…

Oltre che come solista, è molto attivo anche in ambito cameristico, in formazioni dal duo al quintetto, suonando con musicisti di fama internazionale, come Danilo Rossi, prima viola dell’Orchestra del Teatro alla Scala. Suona stabilmente in duo con il violinista Vlad Maistorovici, con cui ha effettuato tournèes in Svezia, Italia e Romania, e con cui ha eseguito, nel 2010, l’integrale delle opere per violino e pianoforte di Schubert. Col tenore Marcello Nardis sta ultimando l’Integrale dei Lieder di Beethoven per varie stagioni concertistiche.

Dal 2010 è docente di pianoforte all’Accademia Edward Neill di Genova.

“Bonuccelli esalta Liszt anche con Freddy Mercury”

“… Dario Bonuccelli, classe 1985, costituisce ormai da tempo una splendida realtà nel panorama concertistico. Ne ha dato ulteriore prova giovedì sera nell’ambito del ciclo dedicato a Liszt. Solido bagaglio tecnico, una ammirevole cultura musicale, Bonuccelli è un musicista completo, capace di esplorare in profondità la partitura e di restituirla con illuminante intelligenza, in una visione esecutiva attenta tanto al particolare quanto all’insieme. Il suo è, dunque, risultato un affascinante viaggio nel pianeta Liszt, dalle trascrizioni liederistiche ad alcune pagine di stampo descrittivo: il tutto colto con eleganza di fraseggio, duttilità del suono, ampia cantabilità…”

(Roberto Iovino – La Repubblica, 17/12/2011)