Al tavolo delle trattative tra governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro, il ministro Fornero ha annunciato una riforma dei trattamenti di disoccupazione che prevede l’eliminazione di quelli agricoli e l’introduzione di una nuova strumentazione che ridurrebbe sia il numero delle giornate indennizzate sia la contribuzione valida ai fini pensionistici.
“Questa notizia, se confermata – commenta Renzo Scoglio, segretario generale Flai-Cgil di Piacenza – produrrebbe una riduzione drastica del reddito e dei contributi previdenziali per centinaia di migliaia di lavoratori e creerebbe una situazione di forte e pericolosa tensione sociale in tutto il Paese. Riteniamo, in via preliminare, molto grave il fatto che il governo abbia formulato una simile proposta senza aver consultato i sindacati e le organizzazioni datoriali del mondo agricolo. Da quando si è insediato il governo Monti, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil hanno ripetutamente chiesto al ministro Fornero, senza mai ricevere risposta, un incontro per illustrare le proposte comuni per l’emersione del lavoro nero e per il riordino del sistema degli ammortizzatori nel settore. Con questa proposta – spiega Scoglio – il governo intende sottrarre delle risorse che oggi servono a tutelare le fasce più deboli e meno tutelate del lavoro italiano per trasferirle verso altre esigenze del Paese, compiendo così una vera azione di “macelleria sociale” che colpirà, in maniera pesante i lavoratori”.
Dopo una pesantissima riforma pensionistica che ha escluso dalla possibilità di percepire la pensione quelle persone che, come nel settore agricolo, normalmente lavorano solo periodicamente nel corso dell’anno, questa proposta, colpisce proprio quei settori dell’occupazione caratterizzati dalla “stagionalità” che, per milioni di lavoratori italiani, costituisce già da molti anni un lavoro “normale”.
“Difendere la “specificità” del settore agricolo anche a Piacenza – sostiene il segretario Flai Piacenza – non significa difendere un sistema di “privilegi” bensì garantire continuità lavorativa ad una attività, come quella agricola, che è strutturalmente stagionale e che ha bisogno di alta professionalità”.
Unitariamente è stato proclamato uno stato di mobilitazione del settore e uno sciopero generale di 8 ore per il 22 marzo prossimo, con iniziative in tutte le province davanti alle prefetture. A Piacenza previsto un sit-in davanti alla Prefettura.