Dal fiorire della cultura europea all’orrore dei campi di concentramento. Gli studenti che parteciperanno al prossimo viaggio della memoria – dal 16 al 20 aprile prossimi – ripercorreranno gli albori e la decadenza della storia continentale: dalla Germania della Repubblica di Weimar, di Goethe, di Schiller, della Madonna Sistina di Dresda (dipinta da Raffaello per il convento di San Sisto, a Piacenza) al dolore e alla morte dei lager. A Dachau, Buchenwald e Mittelbau Dora – tra le destinazioni al centro del viaggio – 7 dei 31 piacentini deportati non fecero mai più ritorno. In loro memoria la Provincia lascerà una targa, segno indelebile del ricordo e della vicinanza del territorio alle vittime. Dal 2006 – anno d’avvio dell’iniziativa – sono cambiate le destinazioni, ma l’obiettivo è rimasto identico: diventare “testimoni consapevoli” della storia, come ha sottolineato questa mattina in Provincia Fabrizio Achilli, presidente dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2012 del viaggio che – come ormai da tradizione – riunirà istituzioni, lo stesso Isrec e studenti (chiamati a dare le loro adesioni). Per la Provincia, questa mattina presente, il presidente del consiglio Roberto Pasquali (in sala, tra gli altri, anche i capigruppo di Lega Nord, Thomas Pagani e Pd, Marco Bergonzi), per il Comune al tavolo dei relatori l’assessore al futuro del Comune di Piacenza Giovanni Castagnetti e, per l’Isrec, anche il direttore Carla Antonini. Partenza in autobus il 16 aprile, alle 6,30. Destinazione: Weimar (882 chilometri). Il giorno seguente, dopo la visita alla città (in particolare, la casa di Goethe, il teatro in omaggio a Schiller, il Palazzo dell’Assemblea nazionale), alle 11 nuova partenza per il campo di Mittelbau-Dora, inizialmente sottocampo di Buchenwald, poi autonomo. In serata arrivo a Dresda, dove è previsto il pernottamento. Il 18 tour per la città e, nel pomeriggio, visita guidata alla celeberrima Madonna Sistina della “Gemaldegalerie”, incontro con autorità del museo e rappresentanze istituzionali della città. Il 19 tappa a Monaco, il giorno seguente, visita al campo di Dachau e seminario sul campo di concentramento, quindi ritorno a casa. Arrivo previsto in piazza Cittadella per le 21. Organizzazione a cura della Fabello Viaggi di Milano.
Quattro incontri, dal 14 marzo al 4 aprile, prepareranno gli studenti al viaggio.
Mercoledì 14 marzo, dalle 15 alle 17, all’auditorium dell’Isii Marconi, la prof Antonini terrà un incontro su “Politici ed ebrei da Piacenza ai lager di Mittelbau Dora, Buchenwald e Dachau, storie e memorie”.
Il 21 marzo, sempre dalle 15 alle 17, sempre al Marconi, lo storico Francesco Maria Feltri parlerà del “suicidio di una democrazia: dalla Repubblica di Weimar alla Germania nazista”, il 28 marzo – stessa ora, stessa sede – Francesco Barbieri illustrerà le tecniche per realizzare cortometraggi-documentari storici, palestra per i ragazzi, chiamati a ideare, progettare, girare e montare proprio un micro-filmato sulla loro esperienza nei “luoghi della memoria”, dal 16 al 20 aprile prossimi.
Il 4 aprile all’auditorium Santa Margherita di via Poggiali Eugenio Gazzola illustrerà il viaggio di 500 anni attraverso l’Europa della “Madonna Sistina di Piacenza”.
I lavori dei ragazzi verranno presentati il 16 maggio, dalle 15, nella sala consiliare (sala Giuseppe Verdi) della Provincia. “Solo visitando questi luoghi ci si può rendere realmente conto dell’orrore del nazifascismo – ha detto il presidente del consiglio Pasquali – e le conseguenze, per numero di vittime e per gli indelebili segni lasciati nei reduci. Da Buchenwald e Dachau sette piacentini non sono più tornati, 31 nel complesso sono stati qui deportati. Anche quest’anno con il viaggio in questi luoghi vogliamo fare memoria di ciò che è stato, perché non accada più”. L’assessore Castagnetti ha parlato di “impegno collettivo di istituzioni e scuole” per “consolidare – insieme alla cittadinanza – un modello di società in cui tutte le persone abbiano identica dignità e piena consapevolezza delle modalità con cui stare insieme, costruire relazioni e appartenenze che stanno alla base della società”. L’idea di progettare un viaggio che mostrasse i punti di grande ascesa della cultura europea e la degenerazione nazista post crisi è stata della prof Antonini. Perché – ha detto – “la consapevolezza del male dev’essere sempre accompagnata alla consapevolezza del progresso, dell’evoluzione e del bene”