“Grazie Comune, ma noi le tasse le paghiamo a Piacenza”. È questa la frase provocatoria che campeggia da qualche giorno su un manifesto esposto in diverse librerie della città. La goccia che ha fatto traboccare il vaso pesa ben 16 mila euro: una cifra cospicua che, stanziata dal Comune per rifornire le biblioteche di Piacenza con nuovi libri, finirà nelle casse di una ditta di Bergamo. Una decisione che ha fatto storcere il naso a molti scatenando domande e interrogativi tra gli stessi fruitori delle librerie cittadine.
“Nessuna delle librerie di Piacenza – ha affermato Romano Gobbi, titolare della libreria Romagnosi – è stata interpellata. Forse, data la delicata situazione economica che sta travolgendo anche le librerie, il nostro Comune avrebbe per lo meno dovuto richiede un preventivo prima alle aziende locali. Anche perché le previsioni per questo settore sono catastrofiche: le nostre vendite sono già in calo; è venuto meno il potere d’acquisto delle famiglie e queste sono le conseguenze”.
Il grande carico di volumi, che andrà a rimpinguare gli scaffali della Passerini Landi e delle sedi decentrate per i mesi di febbraio e marzo, è stato organizzato senza alcun bando di gara e va a rinnovare il contratto che lega il Comune di Piacenza alla ditta bergamasca.
“In questi anni – ha spiegato l’amministrazione nell’autorizzare lo stanziamento – la società [Leggere, ndr.]ha fornito, oltre ai volumi richiesti, anche una serie di servizi e funzionalità che hanno notevolmente agevolato l’attività dell’ufficio catalogo e dell’ufficio amministrativo”.
“Eppure – continua Gobbi – noi abbiamo libri come ne hanno altri: le condizioni economiche da noi offerte, poi, sono le stesse degli altri. Ed è proprio questo che desta stupore”.