“Come già in passato, le incursioni di Umberto Bossi a Piacenza diventano l’occasione per ascoltare minacce e proclami bellicosi che nulla hanno a che fare con i reali problemi delle persone. L’ennesima dimostrazione che il linguaggio leghista non trova di meglio che la violenza verbale per cercare di attirare l’attenzione dell’elettorato”. Lo afferma la parlamentare piacentina del Partito Democratico Paola De Micheli, che commenta la visita piacentina del Senatur a S. Ilario.
“Quello che ha detto Bossi sul premier Mario Monti – aggiunge – e sul suo governo, impegnato a porre rimedio ai disastri che proprio la Lega Nord ha causato quando era alla guida del paese, non necessita di alcun commento. E’ intollerabile che la Lega Nord oggi si spacci come una forza di opposizione frontale a un sistema che soltanto fino a quattro mesi fa ha concorso in maniera determinante a creare. Il leader del Carroccio e i suoi seguaci abbiano almeno la decenza di lasciar lavorare in pace il presidente del Consiglio risparmiandogli insulti e minacce, il segno inequivocabile della sostanziale assenza di argomenti”.
“Quanto ai piacentini che hanno dovuto sopportare – prosegue la De Micheli – la consueta sequenza di sproloqui del Senatur, sanno perfettamente distinguere la propaganda vuota dalla riflessione agganciata alle questioni reali”. “Come insegna la storia, i nostri concittadini hanno sempre premiato in un candidato a sindaco – conclude – la moderazione dei toni, il pragmatismo e la capacità di affrontare e risolvere i problemi: attributi che mancano completamente al leader leghista, come hanno dimostrato le disastrose prove al governo dell’Italia”.