Sono risultate 31.778 le imprese registrate alla Camera di commercio alla fine dello scorso dicembre. Il 91% di queste realtà è attivo: sono cioè 28.903 le imprese che effettivamente hanno dichiarato di aver avviato la propria attività.
La movimentazione anagrafica dello stock ha visto le cessazioni prevalere sulle iscrizioni. Nel complesso le prime sono state 1.853, le seconde 1.821. Va sottolineato però che all’interno delle imprese cessate 157 sono state “eliminate” d’ufficio in quanto risultanti non più operative. Questo fatto amministrativo determina quindi due diversi saldi: negativo per 32 unità quello totale, positivo per 125 quello congiunturale, legato ai movimenti reali di iscrizione e cancellazione di aziende dai registri camerali.
L’esame dei dati disponibili porta ancora una volta ad evidenziare che le società di capitale hanno un saldo nettamente positivo, il migliore tra tutti gli aggregati per forma giuridica. Questo determina anche un tasso di crescita nettamente positivo, pari all’1,78%.
Lo stock di società di capitale è arrivato a rappresentare il 18,4% delle imprese di Piacenza. La crescita dal 2000 ad oggi è stata costante ma il confronto con
alcune delle province vicine vede Piacenza ancora un poco arretrata. A Lodi e Reggio Emilia il peso delle società di capitale supera il 20% per arrivare a Parma al 23,9%. Il valore medio regionale è del 21,5% mentre quello nazionale del 22,7%.
Tra il dicembre 2010 ed il dicembre 2011 il totale delle imprese registrate nella nostra provincia ha visto un calo di 18 unità. Il settore che si conferma come quello con la più elevata emorragia di unità imprenditoriali è quello agricolo: nel giro di un annno sono 91 in meno le imprese presenti nel Registro imprese. Anche il manifatturiero perde 36 realtà mentre i trasporti 21. Per contro il turismo amplia di 52 soggetti lo stock, le costruzioni ed i servizi alle imprese di 41 e il gruppo degli altri settori (istruzione, sanità, attività artistiche ed altre attività di servizi) di 12.
Tornando brevemente all’esame della dinamica imprenditoriale nelle province più vicine alla nostra se ne ricava che la situazione congiunturale è abbastanza generalizzata. I tassi di crescita delle imprese sono costantemente al di sotto dell’unità (estrapolando il dato delle imprese cessate d’ufficio). Il valore più elevato è associato alla provincia di Reggio Emilia (+0,66%) mentre quello più negativo si lega alla provincia di Lodi (-2,15%). Il dato piacentino è dello 0,39%.