Sono circa una ventina le persone sentite finora dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Jasin Hagi, il giovane di origine somala trovato cadavere la mattina del 4 gennaio davanti alla sede della nuova caserma dei vigili del fuoco, in strada Valnure. Mentre il pm Ornella Chicca, che coordina l’indagine, attende l’esito degli accertamenti tossicologici disposti sul corpo del ventenne (l’autopsia aveva rilevato la frattura dello sterno, un evento che avrebbe impedito al giovane di muoversi rendendo quindi difficile l’uscita dal pronto soccorso sulle sue gambe), i carabinieri stanno continuando a indagare. Le persone sentite non avrebbero rilasciato racconti uniformi e sarebbero emerse alcune discrepanze.