“Sono anni e anni che vedo il presidente dell’Associazione pendolari piacentini Ettore Fittavolini battersi per i sacrosanti diritti dei passeggeri e il Comune, che dovrebbe tutelare i suoi cittadini, per tutta risposta fa spallucce. Anzi, compie azioni finalizzate a mettere le associazioni le une contro le altre ottenendo, come risultato, che gli unici sconfitti sono tutti i pendolari costretti a muoversi per il loro posto di lavoro. Nelle campagne elettorali che l’hanno portato a vincere ben due volte, il sindaco Roberto Reggi ha sempre dichiarato, ahimé solo a parole, che avrebbe difeso gli interessi dei pendolari a costo di sdraiarsi sui binari per protestare con loro. Visti gli atteggiamenti e i disservizi forse non era nemmeno necessario sdraiarsi; avrebbe piuttosto dovuto accamparsi con una tenda come presidio fisso. Anche in questi giorni stiamo vivendo in una fase di silenzio assoluto della sinistra, compreso quello del nuovo candidato sindaco Paolo Dosi che su un tema così importante sarebbe dovuto intervenire per dare le sue indicazioni. Se dopo il mio intervento risponderà, sarà l’ennesima conferma della mancanza di progettualità della sua coalizione. Che nelle primarie ha scritto il libro dei sogni, ma quando si confronta con un caso reale, si scioglie come neve al sole. Bene ha fatto invece il presidente Trespidi a lanciare una provocazione politica, disposto anche ad azioni forti contro Trenitalia. Ma anche in questo caso la sinistra non ha risposto dimostrando tutta la sua latitanza su un problema che coinvolge migliaia di piacentini. A fronte di tutto ciò restano dunque i problemi: ritardi cronici, treni cancellati, carrozze ghiacciate, riscaldamento che non funziona, pendolari stipati come sardine, problemi annosi che non hanno mai avuto una degna soluzione. E se Piacenza piange, Bologna non può certo ridere. L’assessore Peri ha fortemente voluto l’integrazione delle aziende municipalizzate con la nascita di Seta. All’interno del mondo Seta ci sono forti cointeressenze di Fer (le ferrovie emiliano romagnole) che ha vinto, insieme a Trenitalia, la gara per il trasporto ferroviario nella nostra regione. In una situazione così problematica, come quella delle settimane scorse, Peri non ha predisposto un piano di intervento. Pur capendo l’eccezionalità dell’evento meteorologico, che si somma ai disagi quotidiani, la Regione tramite il suo assessore avrebbe almeno dovuto predisporre un piano d’emergenza, utilizzando i mezzi pubblici della nuova azienda Seta. Tutto ciò non è accaduto e i piacentini hanno dovuto affrontare i problemi singolarmente subendo forti danni personali.
Ritengo perciò che sia necessario che le istituzioni piacentine aprano quanto prima un tavolo di confronto per mettere in campo tutte le azioni possibili perché non accada più quello che è successo nelle ultime settimane. Per far ciò bisogna però superare le sterili contrapposizioni nei confronti delle associazioni e le barriere politiche poiché il problema ha ormai raggiunto dimensioni insostenibili. Occorre risolvere i disagi dei pendolari che si muovono sia verso Milano sia verso Bologna per cercare di indurre anche la stessa Regione a trovare soluzioni non più solo a parole, ma in concreto. Il rischio, altrimenti è quello di cadere nell’ennesimo paradosso, dove la Regione sanziona Trenitalia e Fer, sanzionando in tal modo se stessa in quanto Fer è società di proprietà regionale al 90%. Facendo fronte comune si può sperare di ottenere, con il prossimo cambio orario, un servizio migliore sia in termini di materiale rotabile più efficiente sia in termini di collegamenti più rispondenti alle esigenze dell’utenza”.