Sono sorpreso e indignato dagli attacchi gratuiti che Adriano Celentano ha rivolto a Famiglia Cristiana e all’Avvenire. Io sono abituato a leggere questi giornali e di tutto li si può accusare fuorché di non parlare di fede. Evidentemente anche il Molleggiato è caduto nella trappola di usare il servizio pubblico per consumare vendette personali”.
E’ duro il commento di Carlo Mazzoni, consigliere comunale del Pdl, sulle parole rivolte da Celentano contro il giornale dei Paolini durante il monologo di Celentano a Sanremo.
“Come tanti ho visto in televisione lo spettacolo e da Celentano mi sarei aspettato ben altro che un attacco insensato di quel tipo. Sono un uomo di fede e mi sono sentito profondamente offeso, come credo tutti i cattolici piacentini. E penso che tanti altri milioni di italiani abbiano provato la mia emozione. Celentano ha detto che una parte dei soldi che incassa li devolve in tasse. E’ come se avesse comprato degli spazi sul servizio pubblico per fare degli sproloqui. Un conto è però lo sproloquio politico, un altro è offendere la Chiesa. Celentano avrebbe dovuto avere rispetto per una sfera che da sempre si intreccia con le vicende dello Stato e che ne fa parte in maniera insindacabile”. “Quanto agli attacchi ai giornali, li trovo assurdi. In Italia ci sono giornali di destra e di sinistra e nessuno si scandalizza o chiede di chiuderli solo perché esprimono la loro opinione. Non vedo dunque perché uno debba criticare Famiglia Cristiana o L’Avvenire. Mi trovo perfettamente in linea con quanto scritto sul proprio sito da Famiglia Cristiana il giorno dopo gli attacchi: Celentano è un finto esegeta della morale cristiana. Li ha accusati di non parlare del paradiso, perdendo un’ottima occasione di portare i temi di Dio e della fede su un palcoscenico così importante. Francamente, oltre ad essere stato ridicolo, ha offeso tutto il mondo cattolico”.