Tra i grandi strumentisti italiani d’oggi, il violoncellista Mario Brunello ritorna al Municipale di Piacenza domenica 19 febbraio in un concerto, alle ore 20.30, con la Filarmonica Toscanini guidata dal direttore svizzero, Roman Brogli-Sacher, già direttore musicale del Teatro di Lubecca,. Tutto dedicato alla musica russa il programma comprendente musiche di Glinka, l’Ouverture Russlan e Ludmilla, Kabalevskij il secondo Concerto per violoncello e Cajkovskij la Sinfonia n.1 “Sogni d’inverno”.
Musicista attento ai fermenti della cultura contemporanea, aperto ad esperienze musicali che vanno oltre agli stretti confini dei generi tradizionalmente codificati, Mario Brunello è salito alla ribalta nel 1986, a soli 26 anni, quando a Mosca si aggiudicò – primo e unico violoncellista italiano – l’ambitissimo premio “Cajkovski”.
Da anni si esibisce maggiori teatri del mondo, diretto dai più celebri direttori come Claudio Abbado, Zubin Mehta, Riccardo Muti, suonando insieme a solisti del calibro di Maurizio Pollini, Gidon Kramer e Frank Peter Zimmermann. Le sue incisioni delle suites per violoncello di Bach sono ormai un “classico”. Oltre ad incantare platee con il suo stupendo Maggini (appartenuto a Franco Rossi) Brunello è un grande sperimentatore, amante della contaminazione, perchè “tutte le forme d’arte sono linguaggio, ricerca del bello, delle emozioni, della vita”. Esempio ne fu il “cello trekking”, performance del 2007 (ma sono molte, da grande amante della montagna qual è) in cima al monte Fuji.
Nel concerto di domenica Brunello si cimenterà nel Concerto n.2 in do maggiore op.77 scritto nel 1964 da Dimitry Kabalevskij. Kabalevskij, scomparso nel 1987, fu tra i compositori più in vista e di maggior talento dell’Unione Sovietica