“Impossibile una coalizione di Centrodestra alle prossime elezioni”. Ad affermarlo è Daniele Gardi dirigente di Futuro e Libertà di Piacenza. La presa di posizione giunge dopo l’invito di Tommaso Foti, coordinatore del Pdl, a creare una coalizione composta dai partiti alternativi alla Sinistra. Invito rivolto anche a Lega Nord e Udc. E se già la Lega ha comunicato per tempo il proprio “no grazie”, ora è Fli a rimandare la lettera al mittente. Secondo Gardi una coalizione di Centrodestra finirebbe col diventare “un plotone di facinorosi pronti ad azzannarsi tra loro”.
LA LETTERA DI DANIELE GARDI DI FLI
In occasione del recente congresso provinciale del Popolo delle Libertà, il riconfermato segretario on. Foti, al quale vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro, ha rivolto un accorato invito a tutte le forze politiche alternative alle sinistre (per dirla come Foti) affinché si uniscano, dando vita ad un listone unico senza simboli a sostegno di un solo candidato alle imminenti elezioni comunali di maggio. Per far comprendere meglio il contenuto della proposta dell’on. Foti ai lettori non particolarmente attratti dalle terminologie della così detta politica creativa, possiamo dire che la suddetta soluzione si verifiche allorché un gruppo di partiti rinunciano a presentare un proprio candidato sindaco, sostenuto dalle rispettive liste di candidati consiglieri comunali, optando per la presentazione di un unico candidato sindaco sostenuto da una sola ed unica lista di candidati consiglieri. In buona sostanza, il gruppo di partiti sostiene lo stesso candidato sindaco, confluendo in una sola lista alla quale verrà dato un nome ed attribuito un simbolo ovviamente diversi da quelli di tutti i singoli partiti che la compongono, per esempio …. Piacenza per te o Viva Piacenza.
Questo tipo di soluzione offre quantomeno due vantaggi. Primo, semplifica l’espressione del voto da parte dell’elettore, il quale si trova di fronte a due grandi schieramenti con possibilità di fare una scelta più semplice e chiara (voto per il partito di Tizio o per quello di Caio), nel rispetto del cosiddetto bipolarismo (e non bipartitismo). Secondo, costringe le varie forze politiche a porre fine ai contrasti non solo esterni, ma anche interni, rinunciando reciprocamente ad una parte consistente delle rispettive pretese ed ambizioni per raggiungere, nel bene e/o nel male, la coesione, dando sostegno unitario ad un solo candidato Sindaco, espressione del lavoro di sintesi politica. In verità, a Piacenza si è già verificata un’esperienza analoga a quella sopra descritta in occasione delle elezioni comunali nel 1998. In quella competizione elettorale, infatti, i partiti che si riconoscevano nell’area del così detto centro-destra (termine oggi obsoleto e privo di effettivo contenuto e significato), individuarono saggiamente una persona che, per doti e capacità particolarmente qualificate, nonché per l’alto profilo personale e morale, avrebbe potuto dar vita ad una formazione politica distinta dai vari partiti che lo avrebbero poi sostenuto quale candidato sindaco. Da parte loro, i partiti avrebbero inserito nell’unica lista, schierata a sostegno di quell’unico candidato sindaco, solamente alcuni dei propri rappresentanti. Come detto, nel 1998 i partiti del cd. centro-destra individuarono e scelsero l’avvocato Gianguido Guidotti quale unico loro candidato sindaco di Piacenza, dando vita all’unica lista allora denominata Polo delle Libertà. Il risultato ottenuto dal Polo delle Libertà fu un vero trionfo. Infatti, l’avv. Guidotti prevalse sul candidato sindaco del centro-sinistra Mino Politi e divenne, dal dopo guerra, il primo e ad oggi unico sindaco che governò Piacenza per quattro anni a capo di una Giunta espressione delle forze politiche di centro-destra.
La situazione dei giorni nostri è però completamente diversa rispetto a quella esistente nel 1998 e la proposta avanzata dal coordinatore provinciale del Pdl risulta, in ogni caso, non percorribile. Infatti, da una parte, è arrivata fuori tempo massimo e, dall’altra, porta alla luce lo stato di profondo disorientamento che aleggia nel centrodestra o meglio nel Popolo delle Libertà.
Come si può pensare, anche solo per pochi secondi, che Pdl e Lega possano trovare un punto di sintesi politica, dal momento che a livello nazionale la tensione tra i due partiti ha raggiunto livelli da stato comatoso; e quale potrebbe essere, seriamente, il candidato o la candidata a sindaco in grado di catalizzare attorno a se un plotone di facinorosi pronti ad azzannarsi l’uno con l’altro? E se in tale bizzarra coalizione qualcuno pensasse o tentasse di farvi entrare anche l’Udc, la cui incompatibilità con il popolo dei verdi padani è ben nota a tutti, la frittata sarebbe davvero fatta.
E allora, in tale scenario da film giallo, all’accorato appello lanciato dal riconfermato coordinatore del Popolo delle Libertà, il Terzo Polo dovrà rispondere, senza tentennamenti: Grazie no! Questa volta è davvero ….… troppo tardi !!!!!
Daniele Gardi.
Coordinamento Futuro e Libertà Piacenza.