“Quella della droga è una vera e propria emergenza”. Lo ha detto il Presidente della Provincia Massimo Trespidi questa mattina durante la sua visita alla comunità Emmaus con sede in Strada Agazzana. La crisi e la manovra finanziaria colpiscono anche il settore della Sanità e del Sociale. A metà strada tra questi ambiti si inserisce la comunità Emmaus che accoglie persone affette da un duplice disturbo: la patologia psichica e la dipendenza da droga. Proprio per far sentire la vicinanza dell’amministrazione provinciale a questo mondo, il Presidente Massimo Trespidi ha fatto visita questa mattina alla struttura. Per Trespidi è lecito parlare di una vera e propria emergenza droga e le importante operazioni compiute dalle Forze dell’Ordine dimostrano la preoccupante presenza del fenomeno. L’aspetto positivo è che chi entra in questo drammatico tunnel, spiega il Presidente della Provincia, oggi può contare su strutture organizzate che permettono l’integrazione del tossicodipendente nella società evitando l’emarginazione.
Il presidente è stato accolto dalla presidente de “La Ricerca” (che ha in carico le strutture, a cui si aggiungono le comunità “La Vela” di Iustiano di Vigolzone e la don Venturini, adiacente all’Emmaus) Daniela Scrollavezza, dalla responsabile dei servizi Mara Verderi e dalla responsabile di struttura Anita Barbieri. Presente anche Donatella Peroni e Piero Delledonne, del comitato esecutivo dell’associazione. Delledonne è anche mister del team calcistico de “La Vela”. A seguire, nel pomeriggio, tappa a “Luna stellata”, in via Bubba, a Piacenza. La comunità, nata nel 1996, accoglie le madri con trascorsi di tossicodipendenza e i loro bambini. Lavora quindi su dipendenze e genitorialità. 9 le ospiti (con 11 bimbi). Una mamma è piacentina e le altre provengono da regione e da fuori regione. A fare gli onori di casa la responsabile Fausta Fagnoni.
Come ha spiegato Scrollavezza, il problema delle dipendenze oggi riguarda soprattutto i cosiddetti “colletti bianchi”. E l’età media è sempre più bassa. Un dato: all’Emmaus gli ospiti hanno mediamente 30 anni, con punte di 40 e un minimo di 20.
Altro aspetto di stretta attualità: le due comunità – nate per intercettare bisogni dell’Emilia Romagna, ma anche di Lombardia, Piemonte e Liguria – con il passare degli anni hanno assistito a una drastica riduzione degli accessi da fuori regione e dalla stessa Emilia Romagna, a seguito delle politiche di “territorializzazione” delle aziende sanitarie.
Importante il circuito dei volontari che prestano il loro servizio alle strutture de La Ricerca: sono circa 150.
“La persona – ha detto il presidente Trespidi – deve ritornare al centro, si deve recuperare l’affezione alla propria umanità. ‘La Ricerca’ in questo quadro dà un contributo importante e d’eccellenza nel panorama regionale e non solo. Non dimentichiamo che Emmaus è l’unica struttura accreditata per la doppia diagnosi in Emilia Romagna. Gli ultimi fatti di cronaca hanno messo in luce un nuovo spaccato di realtà, su cui per anni in tanti non hanno voluto aprire gli occhi: oggi chi soffre di dipendenza non è più la persona ai margini, ma persone perfettamente integrate nella società e apparentemente senza alcun problema. E, dato assai preoccupante, l’età media è sempre più bassa. Occorre quindi che le istituzioni si confrontino con questi nuovi scenari, e si attrezzino adeguatamente per fornire risposte mirate, valorizzando quelle strutture di spicco – come quelle de ‘La Ricerca’ – che si distinguono per competenza e professionalità”.
Per “rimettere al centro i temi della dipendenza, del disagio, dell’educazione e della genitorialità” il presidente Trespidi si è impegnato ad “attivare un percorso di lavoro – insieme all’associazione la Ricerca – coinvolgendo le istituzioni”.
Un’altra iniziativa promossa per rimettere a tema l’argomento partirà dal campo da calcio. A giugno – ha annunciato Trespidi – la Provincia presenterà una propria squadra all’annuale torneo “Bolzoni” organizzato dalla comunità “Le Vele”. Sul rettangolo di gioco di Vigolzone si sfideranno team calcistici di Brescia, Bergamo, Milano e Monza, oltre – naturalmente – ai padroni di casa del “Vigol La Ricerca”, la formazione della comunità terapeutico riabilitativa locale, il nucleo storico de “La Ricerca”.
“Un modo – precisa Trespidi – per riaccendere i riflettori sul problema e per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema di stretta attualità che deve tornare a interpellarci, come istituzioni, ma anche come cittadini e persone”.
LA COMUNITA’ EMMAUS
La struttura è attiva dal 1998, si occupa di “pazienti a doppia diagnosi”, ovvero quelle persone affette sia da patologie a livello psichico che da tossicodipendenza. Oltre alla cura del paziente, la comunità si occupa anche del sostegno alla famiglia. Attualmente sono 14 i pazienti ospiti, per un massimo di 15 posti disponibili, questo ad indicare quanto sia benvenuto il progetto Emmaus all’interno della città. Il programma terapeutico si svolge in tre fasi, l’osservazione diagnostica dove si fa un inquadramentomedico del paziente. Una fase terapeutica concordata con le strutture pubbliche che dopo aver seguito i pazienti li hanno indirizzati alla struttura. Ultima fase il reinserimento nella società al termine del percorso di recupero.
L’aspetto maggiormente negativo di questo fenomeno, rileva Anita Barbieri responsabile della comunità Emmaus, è che i pazienti che vengono ospitati sono ogni anno più giovani.